FMI censura l’Argentina

 Non era mai accaduto nella storia del Fondo Monetario Internazionale: l’istituzione internazionale ha approvato una dichiarazione di censura ai danni dell’Argentina, che nel corso del 2012 avrebbe superato il 25 per cento in termini di inflazione, contro il 10,8 per cento ufficializzato dall’istituto di statistica del Paese. La presidente Cristina Fernandez de Kirchner non ci sta: “Vi siete arricchiti rovinando il mondo” – ha dichiarato su Twitter.

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Il firewall per l’Europa, un bazooka anti-crisi

 I leader delle finanze del G20, riunitisi a Città del Messico questo fine settimana, stanno cercando di raccimolare massicce risorse a livello internazionale, ed entro la fine di aprile, al fine di convincere i mercati finanziari della capacità di impedire che i profondi problemi profondi della zona euro possano infliggere più danni su una (ancora fragile) ripresa mondiale.

Gli sforzi che si stanno compiendo potrebbero rivelarsi i più audaci dal 2008, quando il G20 riuscì a raccogliere 1.000 miliardi di dollari per salvare l’economia mondiale dalla crisi del credito, che esplose negli Stati Uniti causando la peggiore recessione dal 1930.

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Fondi sauditi per salvare l’Europa?

 L’Arabia Saudita ha giocato un “ruolo importante” nello stabilizzare il mercato del petrolio e nel sostenere l’economia globale, ha detto Sabato il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI), Christine Lagarde, dopo i suoi colloqui con i leader sauditi.

“Questo impegno costruttivo (a livello) regionale e globale riflette il ruolo dell’Arabia Saudita nella veste di leader non solo nel mercato petrolifero, ma anche nella regione e nell’economia mondiale”, ha reso noto in una dichiarazione dopo la sua visita nel Regno, la prima dalla sua nomina a capo dell’FMI.

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Lagarde chiede “elemosina” per FMI

Il direttore del Fondo m onetario internazionale (FMI) Christine Lagarde è tornata ad esercitare nuova pressione sulle banche, al Forum economico mondiale di Davos (WEF). Il numero uno dell’Istituto di Washington si è detta insoddisfatta delle proposte fino ad ora avanzate per cancellare una parte del debito della Grecia. Christine Lagarde ha tuttavia accolto con favore la ripresa dei negoziati su questo tema, tre mesi dopo che gli investitori hanno accettato di ridurre del 50% il valore del debito greco, che ammonta a oltre 200 miliardi di euro.

“È giunto il momento, la pressione è aumentata considerevolmente perché una soluzione sia trovata”, ha detto Christine Lagarde, in occasione di un dibattito sulle prospettive economiche per il 2012, nel corso del quale l’assenza dei leader della zona euro, in particolare della Germania, è stata notata.

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