Toyota, l’ex leader mondiale del settore auto, ma ancora numero 1 nel Continente Asiatico, ha affermato che i propri profitti annui saranno inferiori del 54% rispetto a quanto in precedenza previsto, a causa del disastro naturale che ha coinvolto la Thailandia, irrompendo come elemento fortemente negativo nel flusso di produttività che la compagnia ha dovuto rimodulare nel corso delle settimane e dei mesi, e già messo a durissima prova dal tentativo di recuperare il terreno perso in seguito all’altro disastro naturale (il terremoto, e il successivo tsunami) che colpì l’arcipelago nipponico a marzo.
Ora, a causa delle alluvioni che hanno colpito la Thailandia, Toyota si trova costretta ad affrontare una carenza di componenti e di materie prime senza precedenti, che potrebbe condurre la compagnia giapponese a conseguire profitti in misura inferiore di 120 miliardi di yen (circa 1,55 miliardi di dollari) rispetto agli auspici iniziali.
Chi utilizza correntemente i software di traduzione, sa che Babylon può ben ergersi tra i principali leader mondiali. La compagnia israeliana ha da tempo realizzato un programma di traduzione testi in qualsiasi lingua mondiale, ed è pronta a rinnovare la propria offerta nel prossimo futuro, a sostegno di una domanda sempre crescente, e in grado di rimodularsi a beneficio di alcune aree “emergenti” del Pianeta.
I dati forniti dalle autorità statistiche
Zynga si è trovata, suo malgrado, a giustificare il forte ribasso della forbice dei prezzi relativi all’offerta pubblica iniziale, pari al 50% della valutazione che la compagine ebbe modo di effettuare nel corso del mese di agosto. La spiegazione di questo ripensamento è riconducibile alle esperienze sulle spalle dei principali concorrenti, che hanno visto i prezzi stabiliti nelle IPO ricondursi su più miti consigli nelle settimane successive alla prima quotazione: uno scenario che ha indotto