Il caso dei bond Parmalat è una ferita ancora aperta e sanguinante, nonostante siano passati dieci anni, ma quando si apprendono determinate notizie, non può che tornare sul volto un accenno di sorriso: il Tribunale di Parma ha infatti emesso una sentenza favorevole nei confronti di due associati della Confconsumatori, i quali potranno beneficiare di un importante diritto al risarcimento, grazie alla preziosa opera dell’associazione appena menzionata. I fatti sono presto detti. I due soggetti coinvolti nel crack dell’azienda di Collecchio avevano provveduto ad acquistare verso la fine del 2002 delle obbligazioni societarie per una cifra totale di 23mila euro. La giurisprudenza recente si sta finalmente spostando nella giusta direzione e il tribunale emiliano non ha potuto che uniformarsi in tal senso.
Le banche presentano i piani di ricapitalizzazione
Il vasto piano di ricapitalizzazione delle banche in Europa, in corso da diversi mesi, si concretizza e giunge all’atto finale. Venerdì 20 rappresenta il termine ultimo, imposto a 31 banche europee, per comunicare ai propri regolatori nazionali le misure che intendono adottare per rafforzare la base di capitale e soddisfare i requisiti di solvibilità delle Autorità bancaria europea (EBA).
Il fabbisogno di rafforzamento patrimoniale ha raggiunto € 115.000.000.000, secondo i calcoli dell’EBA. Se alcune banche continuano a considerare la possibilità di raccogliere capitali sui mercati, nonostante livelli di valorizzazione ancora molto depressi, la maggior parte sembra privilegiare altre soluzioni, compresa la riduzione delle dimensioni dei bilanci attraverso la cessione di asset o di titoli in portafoglio.
Un bilancio consolidato in rosso per I Grandi Viaggi
Non è proprio un buon momento per il settore dei viaggi e delle vacanze: la tragedia della Costa Concordia rappresenta un danno immagine evidente per tutto il comparto, ma come se non bastasse ci si mettono anche le situazioni finanziarie poco brillanti. Il riferimento è a uno dei principali tour operator del nostro paese, I Grandi Viaggi, il cui bilancio consolidato del 2011 si è chiuso con un risultato netto di competenza molto vicino a -2 milioni di euro, una perdita piuttosto evidente. Non è che il 2010 fosse andato meglio in questo senso, ma almeno un anno fa la stessa stima ammontava a 50mila euro in positivo. La compagnia non può sorridere nemmeno leggendo i dati relativi ai ricavi della gestione caratteristica: i 72,6 milioni di euro che sono stati totalizzati, infatti, rappresentano un calo di ben 12,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
Kodak in bancarotta, finisce un’epoca
Eastman Kodak, pioniere della pellicola fotografica che ha regalato al mondo le prime foto della luna, altresì simbolo del capitalismo americano, ha presentato istanza di fallimento. La società ultracentenaria con sede a Rochester, a nord dello stato di New York, si è affacciata al nuovo millennio ma ha perso il suo appuntamento più importante: quello con il cambiamento tecnologico e il passaggio al digitale. Kodak, che non registra profitti dal 2007, aveva recentemente cercato di ristrutturarsi, adottando una strategia di diversificazione.
La caduta di Kodak, una notizia che non sorprende ma che tocca soprattutto i nostalgici e gli appassionati della macchina fotografica a pellicola, è iniziata negli anni ’80. Kodak non ha saputo cogliere la sfida (e l’opportunità) della svolta digitale. Un ritardo, e un gap, che Kodak non ha mai saputo recuperare e colmare.
Nel concreto, Kodak e le sue controllate statunitensi, cercheranno di beneficiare della protezione del Capitolo 11 della legge sui fallimenti, davanti al tribunale di New York. Il crollo di Kodak ha già raggiunto la città di Rochester, New York, dove il gruppo ha sede. Al tempo del suo splendore, Kodak contava più di 60.000 persone. Oggi, i dipendenti sono solo poco più di 7000. Dal 2003, 13 stabilimenti e 130 laboratori sono stati rimossi.
Goldman Sachs, utili in calo ma meglio del previsto
Come previsto, Goldman Sachs ha accusato nel quarto trimestre del 2011 un netto calo dei profitti. La grande banca d’affari americana, la prima per asset, ha pubblicato Mercoledì un utile netto di 978 milioni dollari, in calo del 56% rispetto all’anno precedente. Ma il calo dei profitti è stato minore rispetto a quanto temuto dagli analisti, che, nelle ultime settimane, avevano rivisto le loro previsioni nettamente al ribasso. L’utile per azione (EPS) risulta in effetti pari a 1,84 dollari, contro un consenso di $ 1,24.
Penalizzata dal contesto e dalle incertezze sui mercati, Goldman Sachs ha registrato una contrazione dei propri ricavi, precipitati a quota 6,05 miliardi, corrispondente ad una flessione del 30%. Gli investitori stimavano un ammontare pari a 6,4 miliardi. Nel frattempo, la società di Wall Street ha nettamente e drammaticamente ridotto le proprie spese di funzionamento. I redditi dei lavoratori dipendenti sono diminuiti del 21% nel 2011. La retribuzione media è passata da 430.700 dollari annui, a fine 2010, a 367.057 dollari quest’anno. E il numero dei posti di lavoro è stato ridotto di 2400 unità.
Banca Sella propone nuovi corsi di trading online
Il trading online continua ad essere una delle migliori prerogative di Banca Sella: non è un caso, quindi, se l’istituto di credito piemontese ha indetto anche per quest’anno dei corsi, aperti a qualsiasi tipo di individuo, per conoscere tutti gli elementi, le caratteristiche e i segreti delle varie piattaforme. Le regole operative in questione non sono delle più semplici, quindi occorre una sorta di tutoraggio come appunto in questo caso. Il gruppo è infatti intenzionato a rendere edotti sulle tecniche di gestione più sofisticate, ma anche quelle semplici e accessibili a tutti, in modo da rendere ancora migliore il proprio percorso di educazione finanziaria che è stato avviato da diverso tempo a questa parte. Entrando maggiormente nello specifico, bisogna sottolineare come i nuovi corsi del 2012 siano quattro.
Telecom Italia si consola con i successi di Tim Brasil
C’è almeno un elemento che può far tornare il sorriso ai vertici di Telecom Italia, alle prese con un andamento azionario non brillantissimo e con una revisione al ribasso dei propri dividendi: questo elemento risponde al nome di Tim Brasil, la controllata del gruppo che è presente appunto in Brasile, mercato emergente dalle mille sfaccettature e promesse. L’azienda carioca è stata infatti in grado di registrare una crescita piuttosto netta nel corso del mese di dicembre. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che i nuovi clienti che possono essere vantati ammontano a 2,6 milioni di unità, mentre la quota complessiva di mercato è riuscita a giungere fino a un promettente 26,5%. Il 2011 si è quindi chiuso in maniera positiva per la compagnia in questione, vera e propria dominatrice del proprio settore di riferimento.
Pil cinese in crescita, ma con delusione
Pensate che un PIL trimestrale annualizzato pari all’8,9% sia un buon risultato? Forse non per la Cina! E non pensate che sia a causa delle alte aspettative. Martedì è stato diffuso il dato del Prodotto Interno Lordo cinese riferito al quarto trimestre 2011. Il dato (8,9%) risulta inferiore rispetto al tasso del 9,1% che abbiamo visto nel terzo trimestre, ma è ancora superiore alla crescita dell’8,7% che gli operatori di mercato si aspettavano.
Data la situazione dell’economia globale, con i paesi alle prese con la crisi del debito sovrano e la possibilità di recessioni double dip, si potrebbe pensare che la Cina aveva motivo di essere soddisfatta dei risultati e della sua crescita. Ma i funzionari cinesi sembrano, al contrario, esserne delusi. Perché?
Immobiliare.it aggiorna la propensione all’acquisto degli italiani
Il portale Immobiliare.it ha condotto una interessante ricerca per capire quali sono le intenzioni degli italiani in tema di real estate e dei possibili acquisti di abitazioni in un momento economico così particolare: l’analisi in questione ha riservato dei risultati interessanti, mettendo in luce come la percentuale di coloro che pensano che il momento più adatto per un investimento di questo tipo sia proprio quello attuale sia sostanzialmente stabile. Gli ultimi mesi, invece, erano stati caratterizzati da rallentamenti e cali, tanto che la quota era scesa fino al 54% nel corso dei mesi estivi, mentre il periodo compreso tra ottobre e dicembre dello scorso anno ha confermato il 45% complessivo, stesso risultato che era stato rilevato per il trimestre precedente.
Impatto finanziario del naufragio Costa
“Povera Europa. Non purificata ma corrotta dalla sofferenza”, si lamentava una giovane donna sul ponte di una nave da crociera. Nel Film Socialisme, uscito nel 2010, Jean-Luc Godard si interroga sul futuro, riflette sul passato e indaga la decadenza dell’Europa. Trama a parte, alcune delle scene si svolgono su una nave da crociera in viaggio nel Mediterraneo. Proprio la Costa Concordia.
Filiale del numero uno al mondo del settore crocieristico, l’americana Carnival, il gruppo italiano Costa Crociere è leader europeo con quasi 3 milioni di passeggeri l’anno e una flotta di 16 navi. Costa Concordia, naufragata Venerdì in Toscana, di fronte all’isola del Giglio, era un fiore all’occhiello della flotta, con i suoi 17 ponti, le sue quattro piscine, di cui due coperte, i suoi 3.800 passeggeri e i 1.100 membri dell’equipaggio.
Costa ha conosciuto una crescita esponenziale della sua attività negli anni 2000, grazie ad una nuova moda, una nuova passione turistica alimentata da prezzi più bassi e accessibili. Così, il numero di passeggeri trasportati ogni anno sulle navi del gruppo (insieme alle sue controllate tedesche e spagnole) è quasi decuplicato nell’ultimo decennio, passando da 363.000 nel 2000 a 2.890.000 nel 2010.
Allo stesso tempo, il fatturato è quintuplicato, balzando da 572,4 milioni a 2,9 miliardi di euro. Dopo un piano di espansione globale per un importo di 9,6 miliardi di euro, la società dovrebbe lanciare 11 nuove imbarcazioni in tredici anni dalla fine del 2012. Il prossimo colosso della flotta, commissionato la scorsa estate ai cantieri italiani Fincantieri di Marghera, avrà 1.854 cabine in grado di ospitare 4.928 passeggeri e oltre 1.000 membri d’equipaggio, per un costo complessivo di 550 milioni di euro.