Banca Sella sta per dare il via a una importante serie di incontri che si svolgeranno in diverse città-studio: l’intento è quello di avvicinare il più possibile professori di università, esperti del mondo digitale e le società italiane e straniere. Non è un caso, dunque, che la partecipazione sia già stata garantita da nomi commerciali celebri come Google, Ebay, Vodafone e Aruba.it. Insomma, l’istituto di credito piemontese ha capito come l’economia di internet sia un business in continua crescita e da sfruttare, cercando di incrementare la produttività e l’efficienza delle aziende e facendone magari nascere di nuove. Gli attori protagonisti di tutto questo saranno, oltre alla stessa Banca Sella ovviamente, il Comune di Biella e le istituzioni locali, per quelle che sono già state ribattezzate come le “serate digitali”.
Banche e Mutui
Banche europee a rischio
Banche europee a rischio? La risposta è positiva, secondo il Wall Street Journal, tanto che all’interno dell’Unione Europea starebbero considerando l’introduzione di un piano comunitario di garanzie sui depositi, che si andrebbe a sommare a quelli nazionali già esistenti. “Non è ancora chiaro quanto sia stato sviluppato il piano” per offrire garanzie ai depositi, ha riportato il quotidiano finanziario americano tra le sue pagine.
Più precise le considerazioni di Stefan Nedialkov, analista di Citigroup, secondo cui le banche dei Paesi a maggior rischio (Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna) potrebbero perdere tra 90 e 340 miliardi di euro di depositi se la Grecia uscisse dall’area euro. Ad essere più colpita sarebbe la Spagna, con perdite che potrebbero arrivare fino a toccare la straordinaria cifra dei 130 miliardi di euro.
Downgrade Banco Santander
Tra le tante banche che si son viste ridurre il giudizio da parte di Moody’s Investors Service, rientrano anche le due aziende di credito più importanti della penisola Iberica: Banco Santander, e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. Un taglio di rating molto importante (tre notch), che alimenta i timori degli osservatori economico finanziari circa i rischi che l’attuale recessione, e le perdite su crediti, potrebbero provocare sulla stabilità degli istituti di credito spagnoli, 16 dei quali oggetto di recente downgrade da parte dell’agenzia di redditi.
Delle 16 banche interessate dal provvedimento di Moody’s Investors Service, nove – tra cui Banco Santander e Banco Bilbao – hanno subito una riduzione di tre gradini; sette hanno dovuto assistere alla revisione, in peggioramento, del loro outlook. Una scelta che è l’anticamera di possibili e probabili downgrade futuri, da affermarsi nel corso dei prossimi mesi. Anche la divisione britannica di Santander ha subito la stessa sorte, con riduzione del rating sul debito.
Franco Masera è il nuovo presidente di Ibl Banca
Soffia un nuovo vento in casa Ibl Banca: il gruppo romano ha infatti un nuovo presidente, Franco Masera, nominato proprio nel corso della giornata di ieri dal consiglio di amministrazione. La sostituzione si è resa necessaria alla luce della recente scomparsa del suo predecessore, Vincenzo Giordano, il quale era anche fondatore e tra gli azionisti principali dell’Istituto Bancario del Lavoro, spa celebre per le sue attività nell’ambito dei prestiti mediante la cessione del quinto dello stipendio. Che cosa ci si può attendere da Masera? Anzitutto, bisogna ricordare che dopo aver conseguito una laurea in Scienze Statistiche a Roma, è riuscito ad accumulare diverse esperienze importanti per quel che concerne il settore creditizio.
Bankitalia autorizzerà i modelli interni anche ad Ubi Banca
L’autorizzazione da parte della Banca d’Italia in merito ai modelli interni sembra diventata la priorità principale di molti istituti di credito del nostro paese: dopo il caso del Banco Popolare, il prossimo gruppo che dovrebbe essere interessato da questo via libera sembra essere Ubi Banca, ma non si esclude un interessamento nel breve termine per quel che riguarda Credem (Credito Emiliano). In pratica, si tratta di adottare dei modelli interni che poi saranno sfruttati per calcolare i ratio relativi alla vigilanza. Gli analisti finanziari si stanno già sbilanciando sulle cifre più probabili da questo punto di vista. Ad esempio, la stessa Unione delle Banche Italiane potrebbe beneficiare di sessanta punti base a livello di Core Tier1, la componente primaria del capitale di un istituto.
I nuovi volti di Banca Esperia
Banca Esperia sta cominciando a conoscere i nuovi volti che caratterizzeranno il suo futuro per quel che concerne le principali figure professionali: in effetti, vi sono stati degli ingressi nuovi di zecca per l’istituto di credito di Milano, un modo per far comprendere che la priorità è sempre e soltanto una, vale a dire il potenziamento e lo sviluppo della struttura commerciale. Chi è che ha varcato l’ingresso di Via dei Filodrammatici? Entrando maggiormente nel dettaglio della notizia, c’è da dire che Schroders ha fornito le persone in questione, ovvero Filippo Arena e Luca Ferrazzi, i quali andranno ad operare proprio all’interno dell’ufficio del capoluogo lombardo, occupandosi delle attività che hanno a che fare con l’intera regione settentrionale.
Liquidazione coatta amministrativa per Banca Network
Sono ore davvero drammatiche quelle che sta vivendo Banca Network in questo momento: qualcuno aveva anche previsto il destino attuale, ma l’istituto milanese deve ora far fronte a una realtà a dir poco complicata, vale a dire quella della liquidazione coatta. Come è noto, si tratta di una delle procedure concorsuali con cui si può avere a che fare e che si verifica quando sussiste un grave stato di insolvenza, oltre che un pericolo per le attività economiche. Ora, però, sono soprattutto quei soggetti che hanno investito energie e risorse in tale progetto a rimetterci maggiormente, il tutto per colpa di una gestione sbagliata. D’altronde, non ci si poteva attendere nulla di meglio dopo le fallite offerte che erano state avanzate da altri gruppi piuttosto importanti, vale a dire Banca Fideraum e Banca Popolare di Vicenza, come anche non bisogna dimenticare le trattative che facevano capo a Consulntinvest e che sono anch’esse fallite.
Mediolanum: Ennio Doris lascerà il Cda entro giugno
Nulla è eterno in questo mondo e ovviamente il discorso è più che mai valido anche per il settore finanziario: Banca Mediolanum dovrà fare i conti con un passaggio di consegne davvero impegnativo, quello del proprio numero uno Ennio Doris all’interno del consiglio di amministrazione. Le dimissioni del presidente si sono rese necessarie alla luce di quanto disposto dal Decreto Salva Italia, il quale ha di fatto proibito che i manager possano accumulare un numero eccessivo di cariche e ruoli. Doris, quindi, ha già provveduto a lasciare il cda di Mediobanca, di cui aveva fatto parte sino ad ora e lo stesso dovrà fare per la sua creatura, Mediolanum appunto. Come ha affermato l’imprenditore lombardo, la sostituzione verrà perfezionata entro il prossimo mese di giugno, anche se non è noto chi verrà scelto in questo senso, visto che si stanno ancora vagliando i candidati più papabili.
Il Codacons propone un’azione risarcitoria per i clienti MPS
I blitz nelle varie sedi del nostro paese di Monte dei Paschi non potevano scatenare cronache, discussioni e polemiche diffuse: i reati contestati all’istituto di credito senese sono piuttosto gravi, aggiotaggio (quindi la manipolazione dei dati di mercato) e gli ostacoli posti alle attività di vigilanza della Banca d’Italia per quel che concerne la scalata ad Antonveneta. Ecco perché non deve stupire l’immediata reazione da parte di una delle associazioni dei consumatori più agguerrite del nostro paese, il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori).
Arbitro Bancario Finanziario: l’utente ha ragione in caso di phishing
Il phishing è un fenomeno più diffuso di quanto si pensi: si tratta, infatti, della truffa informatica che consiste nel convincere la vittima a fornire dei dati e delle informazioni sensibili. Tale caso è più che mai evidente quando si ha a che fare con l’home banking. I clienti degli istituti di credito devono essere attenti come non mai quando vanno a utilizzare i codici di accesso, ma c’è anche un’altra realtà di cui bisogna tenere conto, vale a dire la presenza di strumenti e mezzi che consentano agli utenti stessi di non trovarsi di fronte a situazioni così spiacevoli. Per fortuna, l’Arbitro Bancario Finanziario ha preso la sua decisione nel pieno rispetto della tutela del consumatore.