Mutui, aumenti oltre il 50% in futuro?

Brutte notizie sia per i mutui a tasso variabile che a tasso fisso. Sottoscriverli sarà ancora più difficile dati gli aumenti che si prospetta possano arrivare a breve.

Aumento costo del denaro influisce sui mutui

È inutile girarci intorno, l’aumento del costo del denaro imposto dalla politica monetaria restrittiva della Bce sta avendo conseguenze sui mutui. E per quanto sia ormai chiaro a tutti che sia un strumento di contrasto dell’inflazione, ciò non toglie che il suo peso si faccia sentire. Alcuni consumatori, avendo scelto un mutuo a tasso variabile, si trovano a dover pagare delle rate più alte in questi mesi. Altrettanto faranno colore che decideranno di sottoscrivere questa tipologia di finanziamento in futuro.

A prescindere che si parli di tasso variabile o tasso fisso. Questo perché verranno stabiliti nuovi parametri per la cessione del credito. La Fabi sul tema è molto chiara: nel corso di questo anno le rate dei nuovi mutui a tasso fisso con molta probabilità raddoppieranno. Per quel che concerne quelli a tasso variabile, l’aumento dovrebbe essere pari 55-65%.

Cifre importanti e di difficile gestione se si pensa alla difficoltà che già oggi esiste nell’ottenere un finanziamento di questa tipologia. E stata fatta una simulazione: un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro restituibile in 25 anni potrebbe con i tassi attuali portare a una rata di  1.304 euro.  Nel caso di un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,3%, mensilmente porterà a corrispondere circa 609 euro.

In futuro situazione potrebbe peggiorare

Per quel che riguarda i vecchi mutui sottoscritti la rata non cambia per quelli a tasso fisso. Per quelli variabili si sono visti aumenti fino al 70% A livello statistico bisogna tenere conto che su un totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni. E  secondo la Fabi, chi pagava fino a 500 euro al mese con tasso variabile, oggi si trova a pagare circa 875 euro. Ovvero quasi 400 euro di più.

E come indicato dalle parti sindacali, “è molto probabile che, alla luce della decisione della Bce, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora“.

Per comprendere ancora meglio la situazione, i nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio dell’1,8%  a oltre il 5%. Chiunque si troverà a dover richiedere un mutuo nei prossimi mesi si troverà davanti a tassi variabili passati dallo 0,6% al 6%. Con un aumento medio di rata di oltre 300 euro.

C’è solo da auspicare che l’inflazione scenda presto il più possibile. Altrimenti potrebbero venirsi a creare situazione creditizie decisamente spiacevoli.

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