FS: è scontro tra cda e Ministro Toninelli

E’ scontro aperto tra il cda di Ferrovie dello Stato ed il ministro Danilo Toninelli dopo l’azzeramento da parte di quest’ultimo dell’intero consiglio, rendendo di fatto inutili le nomine di gennaio confermate poi ad aprile: al centro del “contenzioso” la fusione tra Fs ed Anas.

Un processo che ha ricevuto il via libera dal vecchio Governo e che non piace al nuovo. “Ho appena firmato la decadenza dell’intero cda di Fs per chiudere con il passato. Siamo il governo del cambiamento“: ha scritto così il ministro sulla sua pagina Facebook.  Ma si tratta davvero di una scelta intrapresa per il bene della popolazione? Quel che è certo è che ciò che è successo non ha lasciato affatto indifferente Ferrovie dello Stato. Che non si fa mancare una replica, dopo aver ricevuto dal ministro accuse relative all’ad Renato Mazzoncini il quale, spiega Toninelli,”andrà a processo per presunta truffa ai danni dello Stato“. La risposta di FS è arrivata a stretto giro:

In riferimento a quanto dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il cda di Ferrovie dello Stato Italiane ribadisce di essersi attenuto strettamente e diligentemente alle previsioni dello Statuto. [Precisazione che deve essere fatta] a tutela della reputazione e della professionalità del Consiglio, evidenziando che ove si proseguisse in similari affermazioni lesive della dignità del Consiglio, saranno attivate le occorrenti azioni di tutela previste dalle norme vigenti. Secondo lo Statuto il cda può far decadere l’Amministratore per l’esistenza di un rinvio a giudizio o, come in questo caso, rimettere all’Assemblea la proposta di permanenza in carica dell’Amministratore stesso, per salvaguardare il preminente interesse della Società. Pertanto il cda non ha operato alcun aggiramento delle norme statutarie, bensì ha agito nel pieno rispetto delle stesse e delle proprie prerogative, sotto la vigilanza degli organi di controllo.

Soprattutto per ciò che riguarda il nodo Fs-Anas sembra più che altro che sia in atto una sorta di “blitz” per porre sulle poltrone rimaste vacanti rappresentati in area politica giallo-verde: solo il tempo potrà dare risposte.

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