Trump, tregua con la Cina ma ancora non basta

 Donald Trump si avvicina ad Europa e Cina, dopo due anni di aggressività, al Summit tra Unione europea e Cina. Costretto anche dal fronte comune che le due grandi realtà economiche mondiali hanno creato contro l’America.

I colloqui

I colloqui nella Grande sala del Popolo tra il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il premier cinese Li Keqiang, hanno partorito un rapporto siglato in 44 punti per mantenere le regole commerciali aperte e senza dazi.

Un accordo non semplice comunque, che ha ancora molti punti da definire. E non è un mistero, che alcune delle contestazioni di Trump alla Cina, siano condivise anche dall’Europa.

Comunque Pechino e Bruxelles si impegnano a riformare l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), in modo da rassicurare gli USA e portare la Cina ad aprire di più il suo mercato.
Strategie diverse, quelle di UE e USA, nei confronti della Cina. Se l’America mostra i muscoli, com’è nel suo stile un po’ da Far west, l’Europa preferisce il dialogo e un confronto al WTO, piuttosto che i dazi.

La Cina ha dato segnali di apertura del suo mercato interno. Per esempio l’apertura agli investimenti nel settore automobilistico e il progetto da 10 miliardi di euro per la chimica tedesca della Basf.

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