Donne nei cda italiani

 Continua ad aumentare la quota di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate italiane. Un incremento che rende le donne, per la prima volta, presenti per almeno il 10% dei consiglieri di amministrazione delle aziende quotate sui listini di Borsa e nei mercati regolamentati: una quota irrisoria si potrà dire, soprattutto se si pensa che per giungere a questo “storico” risultato si è dovuto attendere una legge che ne disciplinasse e stimolasse la presenza.

La legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione ha pertanto prodotto i primi risultati, con la presenza sul totale passata dal 4,9 per cento di gennaio 2012 all’11 per cento di ottobre 2012. Dati presentati ufficialmente dalla vicepresidente della Commissione Ue, Viviane Reding, durante il Forum economico mondiale a Davos, sottolineando come tali risultati non contribuiscano ad allineare l’Italia alle medie del vecchio Continente.

L’11 per cento di quota rosa nei cda italiani è infatti ben inferiore al 15,8 per cento di ottobre 2012 frutto della media europea, e perfino del 13,7 per cento frutto della media a gennaio 2012 (vedi anche Banca Popolare di Spoleto: Brandani è il nuovo presidente del Cda).

Ad ogni modo, la vicepresidente della Commissione ha citato proprio l’Italia tra le best practice dell’ultimo anno, insieme a Belgio e Francia, grazie agli sforzi compiuti applicando nuovi interventi normativi in materia. In Italia, nel 2011, era stata varata una legge (poi entrata in vigore nell’estate 2012) che prevede che almeno un terzo dei consigli direttivi e di sorveglianza, entro il 2015, sia femminile.

La legge prevede altresì che al momento del primo rinnovo degli organi di governo societario – al fine di evitare eccessive rotazioni – sia ammesso che le donne siano un quinto del totale dei consiglieri. Sono così attese nuove e rapide crescite della percentuale, per dati (quelli della vicepresidente sono anticipazioni) che verranno comunque ufficializzati nel report in attesa per il mese di aprile (vedi anche Dati imprese 2012 Unioncamere).

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