Facebook in Borsa: gli investitori ci credono ancora

 Dopo una introduzione in borsa (IPO) piuttosto caotica, avvenuta nel maggio scorso, Facebook ha cancellato gran parte delle sue perdite e gli investitori sembrano propensi a scommettere di nuovo sul re dei social network, di cui continuano a sottolineare  l’altissimo potenziale.

L’azione “FB” era stata introdotta sul mercato il 18 maggio al prezzo di 38 dollari, prima di ridursi drasticamente nelle due settimane successive, precipitando a 25,52 dollari il 6 giugno. Una delusione e una performance da dimenticare, forse imputabile ad una strategia di comunicazione poco efficace, che ha scoraggiato l’acquisto di azioni dal momento che Facebook ha veicolato le informazioni sulla sua salute economica in modo poco trasparente.Il titolo è ancora lontano dalla suo prezzo iniziale ma in recupero, e  gli investitori non disperano, scommettendo sul potenziale di crescita del leader delle reti sociali, che annuncerà i primi risultati trimestrali il 26 luglio. Alcuni esperti del settore sono molto ottimisti circa il futuro del gruppo di Zackenberg, ed azzardano un recupero dell’azione, stimato fino a 48 dollari, nei prossimi 12 mesi.

Facebook è un’azienda con molte opportunità di sviluppo, che non sono state ancora pienamente sfruttate, sostengono gli analisti. Il sito può aumentare il suo fatturato, soprattutto le entrate derivanti dalla pubblicità, grazie al suo tesoro di guerra: i suoi utenti, circa 900 milioni in tutto il mondo.

Il debutto di Facebook è stato certamente difficile:  il numero di azioni collocate sul mercato (oltre 421 milioni) era forse troppo importante, ma tutto questo potrebbe presto essere solo un brutto ricordo. Gli investitori hanno inoltre accusato Facebook e le banche di investimento di aver rivelato alcune informazioni solo ad alcuni investitori e clienti privati, consentendo loro di rinunciare a comprare il titolo o di sbarazzarsene  prima che fosse troppo tardi.

Secondo Scott Devitt, di Morgan Stanley, una delle tre grandi banche ad aver pilotato l’IPO di Facebook, il social network  è ben posizionato per trarre il massimo vantaggio dalla sua vasta base di utenti Internet mobile.
Il timore che le entrate di Facebook , con il passaggio degli utenti sui dispositivi mobili, dove i guadagni della pubblicità sono ancora incerti, non saranno più allo stesso livello, non sembra avere senso. “Facebook è l’applicazione più scaricata sulle principali piattaforme mobili, e Internet mobile è uno spazio di opportunità a lungo termine”,  ha ribadito Devitt. Gli analisti di Morgan Stanley ritengono che Facebook, probabilmente, diventerà la più grande azienda nella net economy in termini di reddito.

L’Internet mobile appare oggi come il principale motore dello sviluppo. Facebook è la app più scaricata sui dispositivi mobili. Se la crescita, in termini di fatturato, sembra molto positiva, le prospettive nell’ambito dell’innovazione appaiono  limitate. Facebook deve la sua attuale prosperità al formato mobile, ma il “dopo” rimane incerto. Il valore effettivo della società è oggetto di dibattito. Il pericolo è che l’entusiasmo del pubblico per il popolare social network contribuisca allo scollamento tra il prezzo dell’azione e il valore effettivo della stessa.

Resta il fatto che Facebook, nato otto anni fa in una camera di studenti ad Harvard, dovrà convincere. Pur riconoscendo che il sito ha un enorme potenziale, meglio non farsi guidare dalle emozioni e  consuiderare il quadro generale.  Il mondo non comincia e non finisce con Facebook.

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