Finmeccanica declassata da Standard & Poor’s

 Finmeccanica sta cercando di dimenticare gli ultimi malumori e tensioni e il ritorno in territorio positivo a Piazza Affari sembrava aver contribuito a questo scopo: in realtà, però, la holding italiana dell’aeronautica ed elicotteristica deve fare i conti con il declassamento del rating di lungo termine da parte di Standard & Poor’s. Nel dettaglio, l’agenzia americana ha provveduto a ridurre questa valutazione da BBB a BBB- (siamo sempre nell’ambito della buona affidabilità dell’investimento, ma troppo vicini al livello considerato “sufficiente”). Il rating di breve termine, invece, ha beneficiato di una conferma, anche se bisogna sottolineare che l’outlook dell’azienda viene attualmente giudicato negativo. Il declassamento è stato deciso a causa del rischio finanziario che si è progressivamente deteriorato, un evento provocato in larga misura dai minori utili e dalle varie ristrutturazioni che si sono rese necessarie per molte divisioni del gruppo.

Tra l’altro, la scelta di Standard & Poor’s non è casuale nemmeno per le pessime performance degli ultimi tempi di Finmeccanica, con i processi produttivi e i progetti in difficoltà, i volumi in calo e le consegne costantemente in calo, una situazione davvero disastrosa. C’è di più inoltre. Anche i dividendi hanno attirato l’attenzione dell’agenzia a stelle e strisce: in effetti, la sospensione del prossimo anno non sarà la mossa giusta per ridurre la debole posizione finanziaria, tanto che la fine di quest’anno sarà caratterizzata da un peggioramento delle condizioni.

Forse soltanto nel 2013 si potrà tornare di nuovo a respirare a pieni polmoni, anche se le stime sono meno rosee delle previsioni. Come è noto, Pierfrancesco Guarguaglini si è appena dimesso dalla presidenza societaria e al suo successore, l’ex amministratore delegato Giuseppe Orsi, si chiede un impegno non certo indifferente. Gli analisti devono essere convinti che la nuova gestione sarà migliore della precedente, per il momento, però, prevalgono i giudizi negativi e i pareri dominati dalle performance poco brillanti di questo 2011.

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