Sentenza incoraggiante sui titoli Lehman Brothers

 Il nome Lehman Brothers fa sempre meno paura ai risparmiatori italiani. In effetti, l’associazione Confconsumatori ha ottenuto un risarcimento importante in questo senso, vale a dire più di ottantamila euro, a causa del giudizio errato di rating che è stato fornito dalle banche agli acquirenti di questi titoli tossici quattro anni fa. La pronuncia favorevole è stata perfezionata dal Tribunale Civile di Brescia per la precisione. Di conseguenza, si attendono ora altri rimborsi simili, con i risparmiatori traditi. In effetti, l’avvocato della stessa associazione dei consumatori ha spiegato come tutti coloro che hanno acquisito nel corso del 2008 i bond della società americana poi finita in bancarotta (la causa scatenante della grave crisi economica) e che sono stati informati erroneamente potranno sperare.

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Da Parma un altro risarcimento per i bond argentini

 Il crack dell’Argentina merita ancora giustizia dal punto di vista finanziario: i risparmiatori coinvolti sono stati molti, ma per fortuna qualche spunto positivo e incoraggiante si riesce sempre a trovare. È il caso dell’ultima sentenza del Tribunale di Parma. In effetti, quest’ultimo ha deciso di condannare un istituto di credito al risarcimento della somma che era stata investita proprio da un risparmiatore che aveva acquistato dei titoli obbligazionari argentini. La restituzione a cui si sta facendo riferimento ammonta a circa 4.800 euro per la precisione, ma bisogna tenere in considerazione anche gli interessi collegati e le spese legali.

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Webank risarcirà un cliente per una frode informatica

 Un risarcimento che al tempo stesso conferma un difficile momento: sulla Banca Popolare di Milano si sono concentrate moltissime critiche per via della pessima e ambigua gestione da parte dell’ex presidente Massimo Ponzellini. Oltre ai tristemente celebri bond Convertendo che hanno mietuto più di una vittima tra i risparmiatori, ora l’istituto di credito lombardo deve fare i conti con il risarcimento che Webank, il gruppo online che fa parte proprio della galassia Bpm, dovrà garantire a un associato della Confconsumatori di Roma. Il motivo è presto detto. In effetti, il soggetto in questione si è accorto di come una somma di denaro sia stata trafugata direttamente dal suo conto corrente a causa di una frode informatica.

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Risarciti due risparmiatori per i titoli Finmek

 Una nuova vittoria per i risparmiatori truffati: i successi di questo tipo, quando si verificano veri e propri “tradimenti” finanziari per la precisione, non sono poi così frequenti, dunque vale la pena porre il giusto accento. Le sentenze che danno ragione ai consumatori stanno però crescendo di numero e questo è certamente un dato incoraggiante. Spesso, infatti, dei cittadini investono tutto il loro denaro in degli strumenti e dei prodotti finanziari che non sono assolutamente adeguati al loro profilo di rischio e all’orizzonte scelto; la responsabilità è però tutta degli istituti di credito o degli intermediari che forniscono loro questi stessi prodotti, senza informarli nella maniera giusta e corretta.

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Una nuova sentenza favorevole sul crack Cirio

 I bond Cirio sembrano fare meno paura: l’ultima sentenza che ha riguardato il crack della società alimentare ha infatti avuto un esito positivo e importante per i consumatori coinvolti. Crescono di numero, quindi, le sentenze che si sono concluse con la condanna degli istituti di credito al risarcimento dei clienti per la carenza di qualsiasi informazione sui rischi e su cosa andassero a investire. L’ultimo caso di questo tipo si riferisce a due imprenditori che hanno beneficiato della difesa della celebre associazione dei consumatori Adusbef.

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Banco di Desio condannato per un derivato swap

 I derivati possono cominciare a fare meno paura: il Tribunale di Monza, infatti, ha annullato un contratto swap di questo tipo e ha allo stesso tempo condannato l’istituto di credito che è rimasto coinvolto nella sottoscrizione, vale a dire il Banco di Desio. La sanzione inflitta consiste nel risarcimento alla società che ha investito di una somma pari a cinquantamila euro, vale a dire le perdite complessive che sono state realizzate, oltre agli oneri addebitati nel conto. La sentenza è stata molto chiara da questo punto di vista, ricordando come la cessione di un simile contratto a un cliente come prodotto finanziario e con lo scopo di garantire la copertura dai rischi relativi ai tassi di interessi può essere considerato nullo per difetto di causa.

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Bond argentini: a Parma una nuova sentenza favorevole

 Sono passati più di dieci anni da quando l’Argentina ha mostrato il lato peggiore della propria finanza: il default della nazione sudamericana ha sconvolto la vita di molti risparmiatori e investitori e avere giustizia non è stato sempre semplice. Il rischio prescrizione ha messo a repentaglio le ultime speranze dei danneggiati, ma le notizie liete si possono ancora scorgere. Ad esempio, il Tribunale di Parma ha appena condannato un istituto di credito (nella sentenza non compare il nome come accade di consueto in questi casi) a risarcire tutti i danni subiti a una risparmiatrice che si era avventurata nell’investimento in titoli obbligazionari argentini. La pronuncia è stata resa nota dalla Confconsumatori, l’associazione dei consumatori che ha assistito questa persona in tutto il giudizio, mettendo a disposizione le proprie consulenze legali.

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