Moody’s rinvia il giudizio sull’Italia lasciando di fatto invariato al momento quella che è la sua “pesante opinione” sullo stato del debito italiano. Qualcosa che sul brevissimo periodo potrebbe anche rivelarsi vantaggioso.

Moody’s lascia invariato il rating dell’Italia, aiutando a mantenere stabile il paese dal punto di vista economico. Non cambia nulla rispetto alla scorsa valutazione. Ma … Read more
Moody’s rinvia il giudizio sull’Italia lasciando di fatto invariato al momento quella che è la sua “pesante opinione” sullo stato del debito italiano. Qualcosa che sul brevissimo periodo potrebbe anche rivelarsi vantaggioso.

Moody’s ha dato il suo giudizio sulla crescita italiana e lo stesso è tutt’altro che piacevole: chi si aspettava miglioramenti è rimasto evidentemente a bocca asciutta purtroppo dato che l’agenzia di rating ha infatti definito la crescita del nostro paese come “anemica”. E quindi in pratica inesistente.

Moody’s declassa l’Italia portando il rating da Baa2 a Baa3 con outlook stabile: un risultato che poteva essere decisamente migliore e che porta a tirare un piccolo ma non decisivo sospiro di sollievo solamente per ciò che riguarda la “stabilità” del nuovo giudizio.

L’ondata ribassista che ha colpito la scorsa settimana la Borsa Italiana ed i titoli di stato potrebbe ripetersi la settimana entrante. la ragione? L’annuncio dato da Moody’s dell’avvio della procedura di revisione del rating dell’Italia, attualmente “Baa2″in vista di una possibile retrocessione.

Moody’s boccia il matrimonio tra Intesa Sanpaolo e Generali. L’agenzia non può fare a meno di sottolineare che al momento vi siano più problemi che vantaggi derivanti dall’operazione, soprattutto con i dati che al momento sono stati resi noti.

L’agenzia di rating Moody’s ha annunciato di aver declassato il titolo della Banca Popolare di Spoleto, portandolo da B3 a Caa2. Il giudizio della banca – prosegue inoltre l’agenzia – rimane sotto osservazione “con direzione incerta”, ed è influenzato prevalentemente dall’intervento della Banca d’Italia che il 12 febbraio scorso ha posto l’istituto in amministrazione straordinaria. Vediamo dunque quali sono le principali valutazioni effettuate dall’agenzia di rating, e i riflessi previsionali sulla vita della banca.
L’agenzia di rating internazionale Moody’s ha scelto di ridurre il rating della compagnia energetica italiana Enel. A pesare sulla decisione della società sono state principalmente le sfide sui contesti macroeconomici, politici e regolamentari che l’azienda dovrà sopportare sui mercati di principale riferimento, Italia e Spagna. Per Moody’s sarà molto difficile “bilanciare i rischi”, segno che – probabilmente – Enel andrà incontro a un futuro che si poggia su basi particolarmente incerte e temerarie.
L’agenzia americana di rating Moody’s non ha avuto pietà con la Banca Popolare di Spoleto: l’istituto di credito umbro ha infatti dovuto subire il declassamento del giudizio relativo ai propri depositi a lungo termine, visto che il rating in questione è sceso da Ba2 a B3. Non si tratta di una notizia positiva, visto che la precedente valutazione era già considerata a livello “junk” (spazzatura), mentre ora è arrivata fino all’ultimo gradino della piena zona a rischio. Questo vuol dire che la banca spoletana si sta avvicinando pericolosamente al default, ma anche che esistono delle buone opportunità di investimento a causa degli alti rendimenti (attorno al 10% per la precisione). Per quale motivo si è giunti a questa situazione?
Mps si scaglia contro Moody’s. O, meglio, l’amministratore delegato dell’istituto di credito toscano, Viola, proprio non ha digerito il fatto che l’agenzia di rating americana abbia tagliato il rating della banca senese da Baa3 a Ba2, trasformandolo così in junk, spazzatura. Il downgrade, secondo quanto affermato dal manager dell’istituto bancario, sarebbe sbagliato soprattutto nella tempistica, visto e considerato che arriva a tre mesi di distanza dal varo del piano industriale triennale che, secondo le prime indicazioni, va nella direzione auspicata.