Migliora l’economia della Grecia

Buone notizie per l’economia greca che nel secondo trimestre del 2013 fa meglio delle attese e, pur continuando a precipitare, lo fa a ritmo più lento, lasciando uno spiraglio che fa ben sperare per il futuro. Un dato positivo anche se non scongiura la necessità da parte della Grecia di aver bisogno di nuovi aiuti.

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Germania dà via libera ad aiuti Grecia

 La Germania ha finalmente dato il proprio sostanziale via libera al pacchetto di aiuti – il terzo – in favore della Grecia. Un’azione che dovrebbe permettere ad Atene di far calare il debito al 124 per cento del Pil entro il 2020. Tuttavia, Berlino ricorda altresì come le concessioni saranno possibili solo ed esclusivamente mediante la garanzia delle riforme: il prossimo appuntamento è così rinviato a lunedì prossimo, quando l’Eurogruppo valuterà il programma di buyback, ovvero il riacquisto dei titoli di Stato emessi dal Paese.

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Commerzbank: secondo semestre a rischio

 La seconda più grande banca della Germania, Commerzbank, ha presentato i risultati del secondo trimestre e mette in guardia sui suoi risultati per il secondo semestre. Il gruppo bancario tedesco ha riportato un utile operativo di $ 451 milioni del secondo trimestre, contro i 55 milioni del secondo trimestre del 2011. Ma il dato è in forte calo (-22,7%) rispetto al primo trimestre di quest’anno (584 milioni di euro) a causa, soprattutto, delle difficili condizioni di mercato. Il Core tier one è al 12,1%.

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Grecia, affare per Goldman Sachs

 Mentre la Grecia sta iniziando a respirare in seguito al successo dell’operazione di ristrutturazione del suo debito, un’inchiesta pubblicata da Bloomberg rivela un episodio cruciale del naufragio greco.

Queste rivelazioni sono state rese possibili dalle prime testimonianze pubbliche di due figure chiave della transazione che ha permesso alla Grecia di nascondere la verità sui propri conti pubblici, dissimulando la realtà sull’ampiezza dell’indebitamento del paese: si tratta di Christoforos Sardelis, responsabile della gestione del debito di Atene tra il 1999 e il 2004, e Spyros Papanicolaou, suo successore dal 2005 al 2010.

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Conseguenze default Grecia

 Parte del nervosismo visto sui mercati sembra essere legato alla partecipazione del settore privato nello swap del debito della Grecia, i cui dettagli saranno rivelati entro questa settimana. Coloro che sottovalutano la miscela esplosiva formata dai maggiori costi di salvataggio e dalla deriva geopolitica che seguirebbe ad un default disordinato della Grecia con la sua uscita dalla zona euro, lo fanno a loro rischio e pericolo.

Quali sarebbero le conseguenze di un fallimento della Grecia e della sua esclusione dalla zona
euro?

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Eurozona volta pagina: crisi del debito finita?

 L’Europa sarà finalmente in grado di considerare più serenamente il proprio futuro? Questo è ciò che sperano i 27 partner europei riunitisi a Bruxelles per un summit di due giorni. Non ne se siamo fuori, ma la crisi è a un punto di svolta, ha proclamato il presidente dell’Unione Europea (UE), Herman Van Rompuy.

Quali sono le ragioni per cui sembra oggi possibile parlare di (presunta) tregua? Innanzitutto l’area dell’euro ha aperto la strada al rilascio del secondo piano di salvataggio destinato alla Grecia, e il cui obiettivo è evitare il fallimento del paese. Il pacchetto prevede 130 miliardi di euro di aiuti di pubblici e una cancellazione parziale (fino a 107 miliardi di euro) del debito detenuto dalle banche.

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Il caso Grecia fa tremare mercato CDS

 I Credit default swap (CDS) sono una forma di assicurazione che gli investitori possono acquistare nel caso in cui l’emittente di un’obbligazione (che essi hanno comprato) faccia default, o non sia più in grado di pagarla pienamente. Se c’è un default, noto anche come “evento creditizio” (credit event), i credit default swap vengono utilizzati per pagare gli investitori obbligazionari.

La decisione circa la sussistenza di un “evento creditizio” spetta ad un gruppo chiamato International Securities and Derivatives Association. L’ISDA ha deciso Giovedì che per la Grecia non si può parlare di default sulle obbligazioni, almeno fino ad ora. Il piano di ristrutturazione del debito tra la Grecia e le banche non rappresenta un “credit event” e, pertanto, non può scattare il pagamento dei credit default swap. Tuttavia, il paese deve ancora affrontare una serie di eventi importanti che minacciano seriamente di portare ad un default, che innescherebbe i versamenti di CDS.

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Grecia, riunione segreta sui CDS

 Un gruppo segreto di rappresentanti provenienti da 15 grandi banche, fondi d’investimento e hedge fund si è riunito Giovedì per decidere se la ristrutturazione del debito della Grecia debba far scattare dei pagamenti per i possessori di titoli di derivati ​​CDS, strumenti finanziari che agiscono come assicurazione in caso di default. La questione, detta in altri termini, è la seguente: la ristrutturazione del debito della Grecia può innescare un “credit event”  e far scattare i Cds, per cui i maggiori detentori (banche tedesche soprattutto) si troverebbero costretti a pagare tali assicurazioni per un ammontare di 3,25 miliardi dollari del debito della nazione?

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Pmi Manifatturiero: Eurozona ancora in contrazione

 Il settore manifatturiero della zona euro si è contratto per il settimo mese consecutivo a febbraio. Sembra sempre più probabile che i 17 membri di Eurolandia siano intrappolati in una lieve recessione: i dati relativi ai nuovi ordini registrano costanti cali, persino in Germania, l’economia più sana della regione.

Il Manufacturing Purchasing Managers Index (PMI manifatturero), rilasciato dal Markit Economics e in grado di fornire un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione nella regione, è salito a 49,0 il mese scorso dal 48,8 di gennaio, in linea con una lettura flash. L’indice, cui gli investitori prestano particolare attenzione dal momento che i responsabili degli acquisti di solito hanno un accesso precoce ai dati relativi alle prestazioni dell’azienda, dal mese di luglio, si attesta al di sotto di 50, una soglia discrimine tra crescita e contrazione. La zona euro affonderà di nuovo in recessione nel primo trimestre? Certamente i paesi periferici rappresentano la principale preoccupazione.

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