Fitch conferma rating ma abbassa outlook

Fitch conferma il rating dell’Italia a BBB ma esprime outlook negativo, sottolineando tra le motivazioni il fatto che non vede l’attuale Esecutivo riuscire a superare il 2019, anno del quale pensa vi saranno nuove elezioni politiche. Non buono quindi il giudizio, ma migliore di ciò che si temeva.

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Fitch e il downgrade di banche italiane e spagnole

 L’agenzia di rating Fitch, recentemente al centro di una serie di iniziative che l’hanno vista coinvolta direttamente in causa con Standard & Poor’s, e successivamente in grado di preannunciare un’uscita informativa dal Paese, torna a far parlare di sè, affermando che la maggior parte delle diminuzioni di rating di banche nel terzo trimestre sono avvenuti nei paesi avanzati, mentre gli istituti dei Paesi emergenti hanno mostrato una maggiore stabilita’ del merito di credito. Complessivamente, afferma Fitch riassumendo quanto accaduto nel corso degli ultimi mesi, il 69% dei downgrade e’ avvenuto nei paesi sviluppati e per il 45% in Europa, “in relazione per la maggiore parte a banche italiane e spagnole”.

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Fitch lascia l’Italia

 Fitch, una delle principali agenzie di rating del mondo, ha annunciato il blackout informativo sull’Italia. Una decisione che ha effetto immediato e che – spiega la società in un comunicato – fa seguito alle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla procura di Trani contro due suoi dirigenti (e cinque di S&P) per gravi manipolazioni del mercato. Un provvedimento che Fitch definisce, nella stessa nota, “senza precedenti e priva di ogni fondamento”. Ma vediamo cosa accadrà a questo punto alle informative italiane da parte dell’agenzia.

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Fitch molto scettica sulle assicurazioni italiane

 L’agenzia di rating Fitch viene considerata quella meno importante nella “triade” in cui sono presenti anche Standard & Poor’s e Moody’s: in realtà, la società americana è stata davvero poco tenera oggi nel valutare il settore assicurativo del nostro paese. In base a questo giudizio, infatti, l’uscita dalla crisi non avverrà neanche nel 2013, bisognerà attendere ancora del tempo. L’analisi accurata del comparto ha portato a questa valutazione così negativa, con un motivo ben preciso. In effetti, secondo Fitch è l’esposizione troppo accentuata al debito governativo a determinare tutto questo, visto che le assicurazioni italiane dipendono inevitabilmente dalla salute finanziaria del paese.

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Fitch taglia il rating di Sony

 Brutte notizie per Sony, uno dei leader mondiali nel settore dell’elettronica di consumo, e principale esportatore giapponese di prodotti tecnologici. La compagnia nipponica si è infatti vista ridurre il proprio rating di un notch da parte di Fitch – una delle agenzie di rating di maggiore riferimento al mondo – che ha proceduto al taglio della valutazione sull’azienda, con retrocessione di un gradino nella scala dei giudizi, dopo aver valutato le performance finanziarie da parte della compagine giapponese, messa a dura prova da un 2011 al di sotto delle aspettative migliori.

In un comunicato pubblicato poco fa, infatti, Fitch ha affermato di aver proceduto al downgrade del debito a medio lungo termine di Sony, portando il giudizio a BBB-, rispetto al precedente BBB. Un passo indietro che ha avuto i suoi riflessi in Borsa e tra gli animi degli osservatori nazionali e internazionali, ma che – ad ogni modo – non sembra essere giunto in maniera totalmente inaspettata, visto e considerato che buona parte degli analisti aveva già posto in preventivo la possibilità che il giudizio di Sony da parte di Fitch potesse ulteriormente deteriorarsi.

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Fitch riduce l’outlook di lungo termine di Terna

 La scure affilatissima dell’agenzia di rating Fitch sta dimostrando di non fare sconti a nessuno: l’ultima “vittima” è stata Terna, la spa romana responsabile per la trasmissione dell’energia elettrica (alta ed altissima tensione). Il primo operatore europeo indipendente si è visto infatti ridimensionare il proprio outlook da “stabile” a “negativo”, con tutte le conseguenze che ne possono derivare, anche se bisogna sottolineare che il credito della compagnia guidata da Luigi Roth è rimasto invariato, dunque si può essere leggermente più ottimisti. L’annuncio è giunto direttamente dalla stessa Fitch, la quale ha spiegato anche i motivi che hanno portato a una simile decisione.

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Peugeot Citroen: Fitch riduce l’outlook, ma conferma il rating

 L’agenzia di rating Fitch non fa sconti a nessuno, tantomeno a una compagnia prestigiosa e importante come Peugeot Citroen Psa: la celebre casa automobilistica di Parigi ha dovuto subire un taglio piuttosto evidente per quel che riguarda il proprio outlook, il quale è passato da positivo a stabile, nonostante il rating societario sia sempre lo stesso, vale a dire BB+. A dire il vero, quest’ultimo rappresenta il primo gradino della sufficiente affidabilità del credito, quindi non si tratta di un livello molto alto (tale giudizio può essere considerato rischioso, tanto che le probabilità di fallimento nei prossimi quindici anni sono pari al 27%). Che cosa è successo esattamente? Fitch non è stata convinta dalle stime che il gruppo transalpino ha pubblicato di recente e che hanno messo in luce l’andamento finanziario da qui ai prossimi due anni.

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