Angela Merkel sta vendendo l’Europa alla Cina?

 Come molti politici prima di lei, Angela Merkel ha fatto un viaggio a Pechino, volto in primis a promuovere le esportazioni tedesche verso la Cina. La Germania, come i suoi ventisei partner dell’Unione europea, continua a subire un grave deficit commerciale nei cofronti di questo Paese. Ma Angela Merkel non è volata a Pechino per lamentarsi di questo. Il cancelliere sembra aver preferito riaprire la questione del finanziamento dell’Europa da parte della Cina. Ha supplicato una partecipazione significativa al finanziamento dell’EFSF, il fondo Salva stati, direttamente o tramite il FMI.  Il cancelliere tedesco ha già dimenticato le contro-richieste avanzate dalla Cina, e il rifiuto espresso dai leader europei?

Rinfreschiamo la memoria e colmiamo eventuali amnesie. In occasione del vertice del G20 a Cannes, la Cina, già sollecitata dai leader europei, aveva sorpreso i suoi interlocutori suggerendo un ammontare (del prestito) di gran lunga inferiore alle aspettative. La Cina aveva inoltre formulato un presupposto sostanziale: il rapido smantellamento dei sistemi sociali che conosciamo in Europa dal 1945. Abbastanza per destabilizzare socialmente la maggior parte dei paesi europei …

In aggiunta a questa richiesta, la Cina aveva chiesto altre contropartite. Sembra che la pratica finanziaria dello Stato cinese sia molto particolare: l’interesse applicato sui prestiti concessi a governi stranieri non è sufficiente a remunerarli. Per questo viene chiesta una seconda remunerazione che consiste in contropartite, solitamente di natura politica.

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Europa blocca fusione tra NYSE e Deutsche Börse

 Mercoledì mattina a Bruxelles, i commissari europei hanno votato contro la proposta di fusione tra la Deutsche Börse e l’operatore NYSE Euronext. La Commissione europea ha stimato che l’operazione avrebbe “danneggiato in maniera significativa la concorrenza”.

NYSE Euronext e Deutsche Börse catturano oltre il 90% delle transazioni di derivati effettuate sui mercati dedicati, attraverso ​​Liffe ed Eurex. Entrambi gli operatori possono ricorrere alla Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo, ma il processo potrebbe richiedere da uno a due anni.

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Mercato auto, la situazione aggiornata per l’Europa

 L’EAMA (European Automobile Manufacturers Association, o ACEA), ha pubblicato i dati relativi al mese di novembre, per quanto concerne l’andamento del mercato europeo dell’auto. Una situazione che vede in forte declino i dati di Fiat, General Motors e PSA Peugeot Citroen, che hanno conseguito il più grave passo indietro degli ultimi cinque mesi, a causa del generalizzato calo della fiducia dei consumatori nel futuro dell’economia del vecchio Continente, che si sta lentamente trascinando verso un periodo recessivo dall’incerta durata.

Le immatricolazioni nel mese di novembre sono così calate di 3 punti percentuali a quota 1,07 milioni di veicoli, contro 1,10 milioni di veicoli dello stesso periodo dello scorso anno, per la flessione più decisa dal mese di giugno. Complessivamente, nei primi undici mesi dell’anno le vendite di auto sono calate di 1,1 punti percentuali, per un volume totale di immatricolazioni che è sceso a un livello pari a 12,6 milioni di unità.

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