Il vino diventa il re delle esportazioni alimentari italiane

 Il vino italiano conquista sempre più i mercati internazionali, segno che il Made in Italy ha ancora molto da raccontare: la celebre bevanda ha infatti conseguito un vero e proprio record storico per quel che concerne le esportazioni nei vari paesi del mondo, superando un limite finora mai esplorato, vale a dire quello dei quattro miliardi di euro in un anno. Il dato in questione, tra l’altro, risulta essere superiore di ben tredici punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa, come accertato in maniera opportuna e dettagliata dalla Coldiretti. L’associazione dei coltivatori diretti ha infatti analizzato minuziosamente le performance che sono state accertate dall’Istat in merito al commercio estero del periodo compreso tra i mesi di gennaio e novembre del 2011.

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La Coldiretti stima i danni economici del maltempo

 La Coldiretti ha stimato le conseguenze economiche di queste ultime avverse condizioni meteorologiche che stanno funestando l’Italia: secondo l’associazione, il maltempo ha comportato finora ben 1,5 miliardi di euro per quel che concerne il conto complessivo dei danni, i quali fanno riferimento al settore primario, ma anche a quello industriale e dei servizi. In pratica, è come se si fossero polverizzati 0,1 punti percentuali di prodotto interno lordo, una perdita davvero grave di ricchezza. Come è apparso chiaro un po’ a tutti, l’agroalimentare ha risentito di queste situazioni in maniera più pesante rispetto agli altri comparti, con le varie ramificazioni (industria alimentare, trasporti e distribuzione in primis) che non sono riusciti a salvarsi.

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Un 2011 in positivo per le esportazioni agroalimentari

 Il 2011 appena terminato è stato salutato con sollievo da molti a causa delle sue negatività dal punto di vista economico e finanziario: ma c’è anche qualcuno che ripenserà con nostalgia a questi dodici mesi, vale a dire i rappresentanti del Made In Italy alimentare. In effetti, come è emerso in maniera netta e inequivocabile dall’ultima ricerca della Coldiretti, il commercio estero agroalimentare ha subito un incremento di ben nove punti percentuali nel periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e settembre. Si tratta di un risultato importante, ma non certo casuale. L’export a cui si sta facendo riferimento ha riguardato, in particolare, le nazioni che fanno parte dell’Unione Europea, i quali hanno consentito di far registrare un vero e proprio boom per quel che riguarda i fatturati.

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La Coldiretti denuncia l’aumento dei furti a Natale

 Natale vuol dire un po’ ovunque, ma anche e soprattutto nel nostro paese, un aumento importante dei consumi e dello shopping: purtroppo, come sottolineato opportunamente dalla Coldiretti, l’ultimo “barometro” del Centre for Retail Research ha messo in luce una crescita dei furti per quel che concerne la vendita al dettaglio, tanto che il mese di dicembre dovrebbe essere caratterizzato da un controvolare di ben 250 milioni di euro. Inoltre, in questo 2011 si è anche assistito a un aumento medio del fenomeno molto vicino agli otto punti percentuali (+7,8% per la precisione). L’importo è senza dubbio importante e deve invitare a riflettere, anche perché le famiglie italiane sono praticamente costrette a pianificare il loro budget per queste festività e gli ammanchi in questione complicano ancora di più la situazione.

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Coldiretti: in crescita le esportazioni di spumante

 Il prossimo Natale, ormai sempre più vicino, sarà all’insegna del Made in Italy, almeno secondo quanto accertato dalla Coldiretti: l’associazione ha infatti registrato un incremento importante per quel che concerne le esportazioni di spumante nei primi otto mesi di questo 2011, ventiquattro punti percentuali che fanno ovviamente pensare a un brindisi tutto italiano nelle prossime festività. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che le bottiglie protagoniste dell’export annuale saranno pari a più di duecento milioni di unità, una fetta importante della produzione complessiva, la quale ammonta a circa quattrocento milioni. Si tratta di un vero e proprio boom che ha consentito allo spumante di superare lo champagne, grazie soprattutto al crescente apprezzamento che ha caratterizzato il prosecco, il quale rappresenta il 50% della produzione in questione.

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