A marzo è cresciuto l’utile netto del Banco Popolare

 Novantadue milioni di euro di utile netto: il resoconto intermedio di gestione, risultato che si riferisce ai primi tre mesi dell’anno, ha riservato al Banco Popolare questo dato interessante, visto che si tratta di una controtendenza rispetto a quanto avvenuto alla data del 31 marzo del 2012, quando fu registrata una perdita pari a 109 milioni di euro (vedi anche Smentita l’aggregazione tra Banco Popolare e Ubi Banca). Per quel che riguarda il periodo cosiddetto “normalizzato”, si è ottenuto un risultato positivo e pari a quarantanove milioni di euro. Vi sono anche altri dati che vale la pena ricordare in relazione all’istituto di credito di Verona.

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Smentita l’aggregazione tra Banco Popolare e Ubi Banca

 La smentita è secca: Pierfrancesco Saviotti, amministratore delegato del Banco Popolare, ha rispedito al mittente l’ipotesi di una qualsiasi unione con Ubi Banca (Unione delle Banche Italiane). Le indiscrezioni su un “matrimonio” tra i due gruppi bancari stavano circolando da diversi giorni, ma queste voci sono state ora destituite di fondamento dai vertici dell’istituto di credito veronese. Tra l’altro, perfino gli analisti di Intermonte hanno bollato come “premature” le ipotesi che riguardano anche soltanto una aggregazione tra le parti. Di conseguenza, lo scenario futuro verrà determinato in larga misura dalla capacità che avranno le banche popolari di fronteggiare le attuali necessità e i bisogni di rifinanziamento nei prossimi mesi.

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Banco popolare rinuncia all’opzione sulla quota di Creberg

 La decisione potrebbe forse spiazzare gli addetti ai lavori e gli azionisti, ma è praticamente definitiva: il Banco Popolare ha deciso di non esercitare l’opzione per acquistare nuovamente la quota del 10% relativa a un altro istituto di credito di stampo territoriale, il Credito Bergamasco. Questa operazione, infatti, doveva essere portata a compimento entro la fine del mese attualmente in corso e appena cominciato, ma a quanto pare non se ne farà nulla. Le indiscrezioni più accreditate, inoltre, hanno messo in evidenza una scelta di cui si era parlato anche nei giorni scorsi; in pratica, chi aveva escluso il riacquisto in questione aveva motivato il tutto con le conseguenze più negative dello stesso, vale a dire gli oneri non certo indifferenti che avrebbero gravato sugli indici patrimoniali attesi.

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Banco Popolare: diverse opzioni per aumentare il Core Tier 1

 L’utile netto del Banco Popolare nei primi nove mesi di questo anno non è stato certo incoraggiante: il gruppo cooperativo di Verona ha fatto registrare in effetti un ammontare pari a 324 milioni di euro, mentre esattamente 365 giorni fa lo stesso valore era decisamente superiore (467 milioni per la precisione). Bisogna comunque sottolineare che questo dato era stato influenzato nel 2010 dai crediti per imposte anticipate, in riferimento a un altro istituto di credito, Banca Italease. La banca veneta non può invece lamentarsi dei proventi operativi, rimasti sostanzialmente invariati. Per quel che riguarda, poi, il Core Tier 1, vale a dire la componente primaria di capitale, è stata raggiunta quota 6,5%, ma tale percentuale è destinata ad aumentare ancora nel corso dei prossimi mesi. Cosa intende fare, dunque, nell’immediato futuro il Banco Popolare?

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