PSA Peugeot: le ragioni del crollo

 Il bilancio è severo per PSA, che finalizza la prima chiusura di uno stabilimento di  produzione di autovetture in Francia dal 1992 e taglia circa 8.000 posti di lavoro. Quali le ragioni che hanno fatto inabissare il primo costruttore di auto francese?

L’ultima chiusura di un sito produttivo di auto in Francia risaliva a venti anni fa, e in quel caso si trattava di Renault-Billancourt . Ciò significa che  la decisione di PSA Peugeot-Citroen di interrompere l’attività nello stabilimento di Aulnay-sous-Bois, nel 2014, è un fulmine a ciel sereno per tutto il settore industriale francese. Attualmente qui vine prodotta la Citroën C3, mentre il secondo stabilimento nella’area di parigi, quello di Poissy, realizza la Peugeot 208, la stessa C3 e la DS3. Al di là dei 3.000 posti di lavoro a richio, questa misura simboleggia tutte le difficoltà economiche del primo costruttore automobilistico francese.

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Volswagen-Porsche: fusione fatta

 Una improvvisa accelerazione nella fusione Volkswagen- Porsche. Le case automobilistiche tedesche hanno annunciato la firma di un accordo che consentirà alla prima di entrare al 100% nel capitale della seconda. Gli organi dirigenti competenti di entrambe le società hanno approvato il piano per chiudere la transazione.

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Fiat vicina al 100% di Chrysler

 Fiat SpA aumenterà la sua quota in Chrysler Group LLC al 61,8 per cento, facendo un passo avanti verso una fusione completa con la casa automobilistica americana. Il più grande produttore italiano eserciterà una opzione nelle prossime settimane per comprare un ulteriore 3,3 per cento dal fondo fiduciario VEBA (Voluntary Employee Beneficiary Association), gestito dal sindacato Uaw (United Auto Workers) che gestisce le prestazioni sanitarie per i pensionati Chrysler. Il costo dell’operazione sarà inferiore ai 200 milioni di euro ($ 252 milioni).

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BMW stringe alleanza con Toyota

 Le due case costruttrici, la tedesca BMW e la  giapponese Toyota, hanno stretto un alleanza strategica di grande entità. Si collaborerà in particolare nei veicoli ibridi ed elettrici e al lancio di una macchina sportiva comune. Questo accordo segna la fine degli sforzi di BMW per sviluppare la cooperazione con General Motors da un lato e PSA Peugeot Citroën dall’altra. La partnership potrebbe consentire a Toyota e aBMW di rafforzare la loro posizione rispetto a Volkswagen, il principale produttore europeo che punta alla leadership mondiale, e il cui marchio Audi marchio ha tutte le carte in regole per strappare a BMW il primato nel segmento premium in Europa.

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Nissan pensa a rapido cambio al vertice

 Nissan, uno dei big dell’automotive mondiale, starebbe valutando una rapida sostituzione dei propri vertici aziendali. Stando a quanto anticipato da Bloomberg, che riporta diverse indiscrezioni percepite nelle ultime settimane, l’attuale chief executive officer Carlos Ghosn potrebbe rinunciare al proprio incarico prima dell’inizio del nuovo business plan di medio termine.

Ghosn, 58 anni, potrebbe pertanto non far parte del prossimo piano di metà termine. Questo potrebbe voler dire che l’uscita del manager dalla società potrebbe essere vicina, ma potrebbe altresì significare che l’abbandono del manager potrebbe avvenire tra qualche anno. Il periodo di medio termine, per Nissan, è infatti pari a 5 anni: ne consegue che il margine di interpretazione della scelta di Ghosn non può che essere perfino troppo ampio.

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Prezzi auto ai minimi da due anni in Cina

 Secondo quanto affermato dalla Commissione Nazionale per le riforme e lo sviluppo, i prezzi dei veicoli passeggeri, sul mercato cinese, sarebbero diminuiti ai minimi livelli degli ultimi due anni a causa del peggioramento dello scenario dei venditori. Il prezzo medio di vendita al dettaglio è così calato di 1,1 punti percentuali a maggio su aprile, per il calo mensile più profondo dal giugno 2010.

La contrazione dei prezzi delle auto sul mercato cinese alimenta le opinioni di chi ritiene che la domanda al consumo stia subendo un evidente rallentamento, che potrebbe minare alla base le speranze di un prolungamento della crescita economica cinese in proporzioni simili a quelle del recente passato. Ne deriva la richiesta, da più parti, di una politica piuttosto aggressiva per stimolare il mercato locale.

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Buona trimestrale per Suzuki Maruti

 Suzuki Maruti ha chiuso il quarto trimestre fiscale dell’esercizio (quello conclusosi il 31 marzo 2012) con risultati superiori alle stime degli analisti. A beneficiare i conti del terzo produttore di auto d’Asia sono state le vendite sul mercato internazionale, che hanno condotto il fatturato su soglie record.

Più nel dettaglio, gli introiti netti di Sukuzi Motor sono calate di 3 punti percentuali a 6,4 miliardi di rupie (circa 122 milioni di dollari) contro i precedenti 6,6 miliardi di rupie conseguite nello stesso periodo dell’anno precedente, e contro il consensus degli analisti pari a 5,56 miliardi di rupie. Complessivamente, sommando i risultati della divisione indiana del gruppo con il resto delle strutture, le vendite sono balzate alla cifra record di 17 punti percentuali a 114,9 miliardi di rupie, con previsioni di ulteriore incremento per 12 punti percentuali nel corso dell’esercizio iniziato il 1 aprile 2012, e in termine il 31 marzo 2013.

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Utili di Geely Auto in crescita

 Geely Automobile Hldings, uno dei principali operatori asiatici nel settore delle quattro ruote, ha chiuso il 2011 con ottimi risultati di bilancio. A dirlo è un comunicato della stessa compagnia cinese dove – tra i principali elementi di positività inerenti il conto economico e lo stato patrimoniale aziendale, emerge una forte crescita dei propri profitti netti, balzati in aumento di 13 punti percentuali come naturale conseguenza della crescita della domanda di nuovi veicoli automobilistici nel mercato cinese.

Gli utili netti sono così incrementati a quota 1,54 miliardi di yuan (circa 244 milioni di dollari), per un controvalore equivalente a 0,19 yuan per azione, rispetto a quota 1,37 miliardi di yuan, o 0,17 yuan per azione, conseguito dalla società cinese nell’anno precedente. I dati di Geely – pubblicati in un comunicato stampa alla Borsa di Hong Kong, dove l’azienda è quotata – sono altresì migliori di quelli degli analisti, che attendevano mediamente un volume di profitti netti pari a 1,47 miliardi di yuan.

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Mercato auto europeo in calo record

 E’ un crollo record quello riscontrato dal mercato auto del vecchio Continente, che nel corso del mese di febbraio ha subito un passo indietro di 9,2 punti percentuali nel volume di immatricolazioni rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente, per un numero complessivo di nuovi veicoli venduti pari a 923.381 unità, conseguendo di fatti il quinto calo mensile consecutivo nel dato statistico.

A sostenerlo è stato negli scorsi giorni l’ACEA, l’Associazione Europea che riunisce i produttori di auto, secondo cui il declino sarebbe altresì stato la contrazione più grave dal mese di ottobre 2010, quando il passo indietro delle immatricolazioni si concretizzò in un – 16 punti percentuali. Complessivamente, le vendite del primo bimestre dell’anno si sono contratte di 7,8 punti percentuali a 1,93 milioni di veicoli.

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Crisi debito al Salone di Ginevra 2012

 L’Europa è al centro delle preoccupazioni dei costruttori di automobili, riuntisi Martedì a Ginevra, in occasione del Salone dell’Auto 2012. Gli esperti del settore stimano una diminuzione delle vendite nella zona euro, martoriata dalla crisi del debito, lontana dall’appetito quasi insaziabile mostrato dai paesi emergenti rispetto al comparto auto. “A causa della crisi del debito in alcuni paesi dell’UE, il mercato dell’auto in Europa occidentale subirà verosimilmente una contrazione del 5%, a 12,1 milioni di unità”. Questa è la previsione del boss della federazione tedesca del segmento auto, VDA, Matthias Wissmann.

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