Rossi (Banca d’Italia) approva le liberalizzazioni

 Qual è il giudizio della Banca d’Italia sulle liberalizzazioni? Secondo quanto espresso dal vicedirettore generale di Palzzo Koch, Salvatore Rossi, non si può che esprimere un parere positivo sul decreto in questione, come appunto è avvenuto nel corso dell’audizione al Senato. In particolare, lo stesso Rossi ha sottolineato come l’insieme delle misure può far sicuramente avanzare la concorrenza in tutti quei mercati in cui essa è possibile. Inoltre, bisogna proseguire in questa direzione, anche se gli effetti benefici non potranno essere notati nell’immediato, ma in questo momento l’economia del nostro paese ha bisogno di uscire da questa sua situazione stagnante. Il vicedirettore ha esaminato a fondo tutti i provvedimenti che sono inseriti in tale legge, precisando però sin dal primo momento della sua audizione che la concorrenza è un requisito essenziale per ottenere l’equità sociale.

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Europa blocca fusione tra NYSE e Deutsche Börse

 Mercoledì mattina a Bruxelles, i commissari europei hanno votato contro la proposta di fusione tra la Deutsche Börse e l’operatore NYSE Euronext. La Commissione europea ha stimato che l’operazione avrebbe “danneggiato in maniera significativa la concorrenza”.

NYSE Euronext e Deutsche Börse catturano oltre il 90% delle transazioni di derivati effettuate sui mercati dedicati, attraverso ​​Liffe ed Eurex. Entrambi gli operatori possono ricorrere alla Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo, ma il processo potrebbe richiedere da uno a due anni.

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Il gruppo Astaldi si affida alle miniere del Cile

 Il gruppo Astaldi, società per azioni romana che è celebre per le sue opere ingegneristiche, sta guardando con decisione al territorio sudamericano: in effetti, gli ultimi business di successo della società in questione sono stati portati a termine in Cile con due contratti che si riferiscono a una impresa locale, la Corporacion Nacional del Cobre de Chile. Non si tratta di semplici operazioni, ma di trattative molto importanti e strategiche, visto che l’importo complessivo che è stato raggiunto in questo caso è stato vicino ai 420 milioni di dollari, non certo una cifra di poco conto. C’è comunque da dire che non si sta parlando di una vera e propria new entry, dato che Astaldi è presente nella nazione andina da quasi quattro anni.

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Disoccupazione record in Eurozona

 La disoccupazione in zona euro è salita al suo livello più alto da quando la moneta unica è stata introdotta. Questo è quanto hanno messo in luce i dati rilasciati Martedì, all’indomani delle promesse fatte dai leader europei a Bruxelles in materia di  di lavoro. La creazione di milioni di nuovi posti dovrebbe infatti rappresentare oggi la prioritò rilanciare un’economia europea stagnante e sull’orlo della recessione.

Il tasso di disoccupazione destagionalizzato, tra i 17 paesi che condividono l’euro, è balzato al 10,4 per cento nel mese di dicembre, secondo quanto riportato dall’Ufficio di statistiche europeo, l’Eurostat. Si tratta del livello più alto dal giugno 1998, prima dell’introduzione dell’euro, avvenuta nel 1999.

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Utili Santander in calo del 35%

 L’utile netto della spagnola Santander, la più grande banca della zona euro per capitalizzazione di mercato, è crollato dell 35 per cento lo scorso anno, a € 5,35 miliadi, dagli 8,18miliardi di euro registrati nel 2010. Gli analisti si attendevano un utile di circa 7 miliardi.

Il collasso del mercato immobiliare (che ha deteriorato il protafoglio di assets) e la crisi del debito della zona euro hanno continuato ad erodere guadagni dell’istituto, costretta ad accantonamenti straordinari.

I ricavi sono cresciuti del 5%, portandosi a 44,26 miliardi. La banca spagnola ha un Core Tier 1 ratio già superiore al 9%, limite imposto dall’Eba, alla luce della nuova regolamentazione europea, e precisamente pari al 10,02%. I costi sono aumentati del 9% a 19,9 miliardi di euro, con un efficiency ratio del 44,9%. Gli impieghi sono saliti del 4% mentre i depositi del 3 per cento.

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Intesa Sanpaolo è tra le aziende più sostenibili al mondo

 Intesa Sanpaolo può vantare un record che non è da tutti: in effetti, l’istituto di credito di Torino è riuscito a conquistare per il terzo anno consecutivo un posto nella classifica delle aziende più sostenibili a livello internazionale. L’elenco ricomprende ben cento imprese di ogni settore, in base al giudizio che è stato espresso dalla compagnia Corporate Knights, una rivista che ha sede in Canada e che si occupa proprio di tematiche che sono strettamente legate all’ambiente (il cosiddetto capitalismo sostenibile per la precisione). Il riconoscimento è senza dubbio prestigioso, soprattutto per il fatto che è stato ottenuto in più occasioni, una sorta di testimonianza dell’impegno del gruppo in tale ambito. Tra l’altro, se si vuole essere ancora più dettagliati, bisogna precisare che Intesa Sanpaolo è una delle sei banche mondiali che sono presenti in questa classifica, oltre che l’unica azienda del nostro paese che è riuscita a entrarvi.

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Banca Leonardo annuncia la distribuzione dei dividendi

 I dividendi che verranno distribuiti da Banca Leonardo ammontano a ben 182 milioni di unità: l’operazione andrà ovviamente a coinvolgere i soci del gruppo in questione, ma bisogna ricordare che non ci si limiterà soltanto a questo, visto che vi sarà spazio anche per la distribuzione delle riserve. Tutti questi importi andranno ad aggiungersi ai novantatre milioni di acconto che si riferisco all’esercizio dello scorso anno e il cui stacco ha avuto luogo a novembre. Che cosa devono attendersi gli azionisti di Banca Leonardo? Come stanno riportando in maniera abbastanza diffusa le indiscrezioni di stampa, il consiglio di amministrazione è intenzionato a proporre all’assemblea un dividendo ben preciso, il cui ammontare finale sarà di quaranta centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario di categoria A; soltanto per fare un esempio e un raffronto utile, c’è da dire che la distribuzione del 2010 aveva previsto un dividendo di appena dodici centesimi.

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Tesoro colloca oltre 7 mld di euro. Tassi in calo

 L‘Italia, la quarta nazione più indebitata del mondo, deve rimborsare o rifinanziare circa 90 miliardi di euro di debito in scadenza tra febbraio e aprile. Nonostante le persistenti preoccupazioni degli investitori sullo stato delle finanze pubbliche, i rendimenti dell’asta di Lunedì si attestanto ad un livello di quasi un punto percentuale più basso rispetto a quello toccato un mese fa.
La domanda è stata trainata principalmente dagli investitori nazionali, mentre gli operatori internazionali sembra abbiano preferito esercitare più cautela, in attesa di una soluzione duratura alla crisi del debito sovrano europeo. Buon risultato dunque, sostanzialmente in linea con le attese, che riflette una situazione di miglioramento per il mercato dei titoli italiani.
L’Italia è stata in grado, senza difficoltà, di collocare 7,47 miliardi di euro di titoli di debito con tassi nettamente inferiori, soprattutto sulle scadenze a 5 e 10 anni. Tale risultato, secondo la Banca d’Italia e gli analisti, confermerebbe un parziale allentamento delle tensioni sui mercati.

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Quando la Germania governerà la Grecia

 Il governo tedesco vuole che la Grecia ceda una parte della propria sovranità, per quanto riguarda le decisioni da adottare in materia di spesa e fiscalità, ad un “commissario di bilancio”. Questo è quanto riporta il Financial Times, in possesso di una copia della proposta.

Ciò equivarrebbe ad un ampliamento straordinario del controllo da parte dell’Unione europea nei confronti di uno Stato membro: il nuovo commissario avrebbe il potere di veto sulle decisioni di bilancio adottate dal governo greco se queste non fossero in linea con gli obiettivi fissati dagli istituti di credito internazionali. Il nuovo amministratore, nominato dagli altri ministri delle finanze dell’Eurozona, avrebbe la responsabilità di supervisionare “tutti i blocchi principali di spesa” di Atene.

“Il consolidamento di bilancio deve essere messo sotto un rigido sistema di guida e controllo”, si legge nella proposta. “…la Grecia deve accettare lo spostamento della sovranità di bilancio a livello europeo per un certo periodo di tempo”. Sabato la Grecia aveva escluso la possibilità di una tale tutela. Per far cambiare idea al governo di Atene, questa proposta potrebbe essere il presupposto, la conditio sine qua non,  per il rilascio del nuovo prestito di 130 miliardi di euro da parte della zona euro, il secondo salvataggio del paese.

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Joint venture brasiliana per Atlantia

 Atlantia, la celebre spa romana attiva nell’ambito delle concessioni autostradali, ha comunicato gli ultimi business che sono stati portati a compimento: il riferimento deve andare necessariamente all’accordo che è stato raggiunto con il Gruppo Bertin, operazione che è stata possibile grazie a dei passaggi molto particolari e articolati. Il tramite principale dell’intesa è stato Autostrade do Brasil, compagnia chiaramente sudamericana. Inoltre, bisogna anche ricordare il prezioso contributo offerto dalla controllata Cibe dello stesso gruppo menzionato in precedenza. Si tratta in pratica di una joint venture molto interessante e strategica, oltre che paritetica e con l’obiettivo specifico di dar vita a un polo infrastrutturale di più di 1.500 chilometri (una rete di concessione davvero elevata).

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