Deutsche Boerse-Nyse Euronext, nervi tesi sulla fusione

 L’operatore borsistico tedesco Deutsche Boerse Ag non ha affatto digerito il progetto di fusione che dovrebbe coinvolgerlo insieme al Nyse Euronext, come stabilito dal proprio consiglio finanziario: in effetti, entrambi i gruppi coinvolti in questa vasta operazione devono ancora sottoporre alle autorità europee dell’Antitrust la proposta in questione e non è detto che vi possa essere un parere favorevole in questo senso. Uno dei membri del consiglio citato in precedenza avrebbe anche riferito che, sfortunatamente, i tedeschi non sono in grado di rappresentare loro stessi e i loro interessi a Bruxelles, diversamente da quanto accade dagli anglosassoni, molto più potenti da questo punto di vista.

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Safilo trova i finanziamenti per acquisire Polaroid Eyewear

 Non molto tempo fa si era parlato del gruppo Safilo, celebre per la sua produzione di occhiali da vista, in merito alla pubblicazione dei dati aziendali dei primi nove mesi di questo anno: ebbene, stavolta la compagnia di Padova è riuscita a riprendersi in fretta dalla conclusione dell’intesa con Armani, visto che è stata annunciata in pompa magna l’acquisizione di un’altra società importante, Polaroid Eyewear. In pratica, l’operazione è stata resa possibile mediante un contratto con Multibrands Italy, la quale è una controllata della Hal Holdings. In effetti, si tratta di un contratto di finanziamento e di un accordo di investimento, visto che il sostegno finanziario per quel che concerne l’acquisto in questione sarà garantito dalla stessa Multibrands.

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Immobiliare.it: è boom per la nuda proprietà

 La nuda proprietà, tipicamente riferita agli immobili, viene definita in diritto come la proprietà privata a cui non si accompagna nessun tipo di godimento reale: ebbene, secondo quanto rilevato dal portale Immobiliare.it, questo caso specifico sta vivendo una nuova giovinezza, tanto che in questo 2011 è addirittura cresciuta di dieci punti percentuali rispetto a un anno fa. Una buona spinta all’incremento è stata data senza dubbio dalle vendite online, sempre più correlate a tale operazione. Inoltre, bisogna anche considerare che stiamo vivendo un periodo di crisi economica, quindi è quantomeno fisiologico che gli investitori ripongano una enorme fiducia nei business legati al mattone, il bene rifugio per eccellenza. Con la nuda proprietà si può risparmiare parecchio sul prezzo di acquisto immobiliare rispetto a chi non deve abitare nell’immediato l’edificio, dato che l’usufrutto non viene previsto in alcun modo.

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Google, forte crescita dell’Android nel mercato degli smartphone

 Il software operativo Android, di Google, continua la sua crescita sostenuta all’interno del mercato degli smartphone. Stando a quanto afferma una ultima ricerca compiuta dalla società Gartner, infatti, l’incremento della presenza del sistema operativo di Google sarebbe stato pari a oltre il 50% di tutti gli smartphone venduti nel corso del terzo trimestre, con un semplice riscontro statistico: sempre più consumatori hanno abbandonato altri brand, per abbracciare le offerte commerciali e tecnologiche della grande G.

Il sistema di Google ha infatti pesato per il 52,5% di tutte le vendite degli smartphone, con una quota di mercato che è di fatti più che raddoppiata rispetto a quella dello scorso anno. I volumi di vendita degli smartphone sono cresciuti di circa 42 punti percentuali: un risultato straordinario, sottolinea Gartner, anche poiché riscontrato in un periodo di fondamentale attesa da parte del mercato (il nuovo iPhone di Apple era ancora lontano dal terminare sul mercato).

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Bayer: l’Asia nel mirino per aumentare il fatturato

 Il colosso della chimica e della farmaceutica Bayer sta guardando decisamente a Oriente per quel che concerne il potenziamento dei propri business: l’azienda tedesca ha fatto sapere quali sono i propri obiettivi da perseguire nell’immediato e tra di essi figurano quelli relativi alla presenza all’estero. In effetti, il gruppo di Leverkusen è seriamente intenzionato a far crescere il proprio fatturato nel continente asiatico, in modo da riuscire a raggiungere una rappresentanza di rilievo, vale a dire circa il 60% dei propri ricavi totali entro i prossimi quattro anni. Si potrebbe subito pensare che il traguardo è fin troppo ambizioso, ma è già pronto un investimento pari a ben 1,8 miliardi di euro per quel che riguarda gli impianti industriali, a testimonianza del fatto che il mercato asiatico possiede ancora un fascino particolare per i teutonici delle aspirine.

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Tata Motors, utile al di sotto delle attese degli analisti

 Tata Motors, uno dei principali produttori di auto del continente asiatico, ha reso noto di aver conseguito un calo dei profitti pari a 15 punti percentuali, deludendo pertanto le principali stime degli analisti locali e internazionali. Alla base di questo risultato certamente inatteso, vi è l’andamento non proprio ottimale delle vendite di auto in India, e l’incremento dei costi delle materie prime utilizzate all’interno degli impianti della compagnia.

L’utile del secondo trimestre fiscale è così diminuito a 18,8 miliardi di rupie (circa 370 milioni di dollari), rispetto ai 22,2 miliardi di rupie dello stesso periodo dello scorso anno. I profitti si assestano così ben al di sotto dei 21 miliardi di rupie attesi dagli osservatori internazionali. Fatturato in buona crescita (+ 27 punti percentuali) a 359,4 miliardi di rupie.

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Trimestrali, Cisco consegue risultati oltre le attese

 Nonostante la ristrutturazione ancora in atto – i cui effetti sono stati particolarmente influenzanti anche nel corso dell’ultimo trimestre fiscale – Cisco può comunque sorridere osservando i propri risultati economico finanziari. Risultati che vanno al di là delle attese della maggior parte degli analisti finanziari locali e internazionali, e confermano l’appeal commerciale della compagnia, soprattutto per quanto concerne il comparto telefonico, dove l’azienda ha potuto consolidare un discreto flusso di ordinativi.

La trimestrale di Cisco si è così potuta chiudere in maniera positiva e oltre le previsioni degli analisti. Il fatturato sembra essere – come ovvio che sia – la determinante principale di questo sviluppo, con ricavi da vendite e da prestazioni in incremento di 4,7 punti percentuali a quota 11,26 miliardi di dollari. In calo, di 8 punti percentuali, l’utile netto, ora pari a 1,8 miliardi di dollari, equivalenti a circa 33 centesimi per ogni singola azione.

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Nvidia, risultati trimestrali oltre le stime

 Nvidia, uno dei big dell’information technology mondiale, ha affermato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con risultati molto positivi, a partire dalla prima riga del conto economico periodale (con fatturato in ottimo incremento) per terminare con la riga che chiude questo documento del bilancio aziendale. Il merito è attribuibile alla nuova gamma di prodotti, ma non solo.

I risultati del terzo trimestre fiscale 2012 (che, non essendo coincidente con il periodo solare, è terminato il 30 ottobre 2011) sostengono un fatturato pari a 1,07 miliardi di dollari, in aumento di quasi 5 punti percentuali rispetto ai risultati conseguiti nel corso del precedente trimestre, e di oltre 26 punti percentuali in più rispetto agli 844 milioni di dollari che vennero rilevati dalla società nel corso dello stesso trimestre dello scorso anno.

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Saras, una trimestrale costellata dalle difficoltà economiche

 In questo mese di novembre così ricco di trimestrali, quella di Saras è stata caratterizzata da segnali di evidente difficoltà: la spa petrolifera di proprietà della famiglia Moratti ha infatti diffuso i dati relativi al resoconto intermedio di gestione alla data dello scorso 30 settembre, un documento che comunque non è stato ancora sottoposto alla revisione dei dati contabili. Che cosa è emerso di preciso? Il consiglio di amministrazione della compagnia di Sarroch ha approvato le stime in questione, le quali hanno messo in luce un terzo trimestre del 2011 costellato da un contesto negativo di riferimento, soprattutto per quel che concerne il settore della raffinazione europea. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il margine operativo lordo è stato positivo per un totale di ventitre milioni di euro, un risultato che è stato possibile ottenere grazie ai proventi conseguiti mediante gli strumenti derivati per le operazioni di copertura.

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Citigroup vende EMI a Vivendi e Sony

 Citigroup ha concluso un accordo che la porterà a vendere EMI Group – operatore tra i leader mondiali nel settore della musica – ad una cifra che si avvicina ai 4,1 miliardi di dollari. A comprare la società. Gli acquirenti di EMI saranno Vivendi, attraverso la Universal Music Group, e la Sony, che guida un altro gruppo di compratori, di cui fa parte anche il miliardario David Geffen.

La EMI verrà pertanto scissa in due componenti: il primo, che andrà a ricondursi all’interno del recinto di competenza della UMG di Vivendi, riguarderà i soli prodotti discografici, e verrà acquistato ad una cifra di circa 1,2 miliardi di sterline; il secondo, che invece sarà ricondotto nella galassia di acquirenti guidata da Sony, prevede la compravendita della divisione relativa alle attività di publishing, per 2,2 miliardi di dollari.

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