Apple punta a 1.000 dollari per azione

 La corsa di Apple verso una nuova capitalizzazione record non sembra volersi arrestare. Secondo quanto affermato da due analisti della Pieper Jaffray Cos e della Topeka Capital Markets, le azioni della società sono oramai in lizza per arrivare a superare la straordinaria soglia dei 1.000 dollari per azione, permettendo così alla società produttrice degli iPhone di potersi candidare ad essere la prima società a tagliare il traguardo del trilione di dollari di capitalizzazione di mercato.

Apple, intanto, già società con il maggior valore di mercato al mondo, si è già lasciata abbondantemente alle spalle la soglia di capitalizzazione di 600 dollari, aggirandosi ora intorno ai 635 dollari. La nuova spinta dovrebbe essere conferita dall’incremento della domanda per l’iPhone e per l’iPad, oramai due best seller consolidati, grazie anche alla maggior penetrazione cinese, e dal potenziale debutto di un nuovo prodotto televisivo.

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Goldman Sachs al centro delle polemiche

 Un editoriale al veleno, quello comparso pochi giorni fa sul New York Times, rischia di lasciare strascichi altrettanto polemici tra i vertici di Goldman Sachs. Protagonista indiscusso della vicenda è Greg Smith, un dirigente di medio livello che lavorava negli uffici di Londra della banca d’investimenti americana, e che si è dimesso scrivendo un articolo sul quotidiano statunitense lanciando durissime accuse ai suoi superiori.

Diverse sono le risposte (pubbliche o silenziose) che Goldman Sachs ha avanzato per rispondere alle critiche mosse da Smith. In una nota sottoscritta da Lloyd Blankfein (amministratore delegato) e Gary Cohn (presidente del consiglio di amministrazione), i vertici hanno dichiarato che esamineranno le questioni chiamate in causa dalla denuncia di Smith, aggiungendo tuttavia che “in un’azienda delle nostre dimensioni, non è scioccante che qualcuno si lamenti, ma la sua opinione non rappresenta quella di una banca di oltre 30 mila persone”.

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Apple supera 600 dollari per azione

 Apple ha superato per la prima volta nella sua vita la soglia dei 600 dollari per azione. Una cavalcata straordinaria, per la società californiana, che appena un mese fa aveva scavalcato i 500 dollari per azione, puntando ora verso il livello dei 700 dollari per azione, non più un obiettivo irragiungibile, soprattutto in virtù del prossimo lancio di alcuni prodotti di punta della gamma di proposte della mela morsicata.

La motivazione alla base di questo nuovo boom dei titoli di Cupertino è facilmente riconducibile all’impressione che gli investitori stiano scommettendo ulteriormente sulla compagnia statunitense e sui suoi prodotti, con la terza generazione del tablet iPad in corso di vendita in alcuni mercati internazionali, e prossimo allo sbarco anche in Italia, dove sarà messo in vendita a partire dal 23 marzo 2012.

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La nascita di AssoForexCfd

 Ha appena due giorni di vita, ma le aspettative sono già molto alte: il riferimento non può che andare all’AssoForexCfd, l’associazione che è stata presentata appunto nel corso di questa settimana e che intende riunire tutti i broker attivi nel Forex e nei contratti per differenza (i Cfd per l’appunto). I protagonisti dell’ente nuovo di zecca non sono altro che le società italiane maggiormente attive in questo senso, vale a dire, solo per citare alcuni esempi, Cmc Markets, Fxcm, Activtrades e Saxo Bank, senza dimenticare Fineco, il quale ha assunto ormai una leadership indiscussa a livello continentale per quel che concerne il brokeraggio sul web. Non c’è una chiusura ad altri soggetti, comunque, visto che l’associazione sarà aperta anche alle persone giuridiche che possono vantare una autorizzazione formale per l’operatività sul mercato del nostro paese. Perché questo debutto ufficiale?

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Apple punta a 700 dollari per azione

 Apple potrebbe presto superare la soglia dei 700 dollari per azione di capitalizzazione. A dirlo è un gruppo di analisti che stanno innalzando i propri target price sui titoli della compagnia, convinto che l’introduzione del nuovo iPad potrà generare un ulteriore apprezzamento delle azioni della mela morsicata, nella misura di “almeno” 20 punti percentuali e, pertanto, non lontano dalla straordinaria soglia dei 700 dollari per azione.

Quattro osservatori di mercato, tra cui Morgan Stanley, hanno provveduto nelle ultime ore ad incrementare in maniera molto significativa i propri target price sulle azioni Apple, indicando appunto i 700 dollari quale prossima tappa di una strada di incredibile crescita: considerando che la chiusura di Apple, ieri, era intorno ai 570 dollari, significherebbe un apprezzamento di 23 punti percentuali rispetto alla sessione ultima di riferimento. L’azione ha inoltre già guadagnato 40 punti percentuali durante il 2012, e la nuova spinta potrebbe garantire un tasso di rendimento senza precedenti per gli analisti Apple.

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Zynga progetta seconda maxi vendita di azioni

 Zynga, la compagnia specializzata nella produzione di giochi per i social network, recentemente archiviata l’offerta pubblica iniziale (a dicembre 2011) starebbe già progettando la seconda offerta pubblica per la vendita delle proprie azioni, con un controvalore pari a 400 milioni di dollari. Una mossa che, secondo i suoi proponenti, dovrebbe permettere un miglioramento del livello di distribuzione delle proprie azioni, a beneficio del riequilibrio dei propri conti finanziari.

La vendita di azioni sarà gestita dalla Morgan Stanley e dalla Goldman Sachs, in collaborazione con la Bank of America Merrill Lynch, Barclays Capital, Allen & Co. e JP Morgan Chase. La transazione dovrebbe essere formalizzata entro la fine del mese di giugno, come previsto dal presidente di Green Brook, David Menlow, una compagnia di ricerca che focalizza il proprio core business sulle offerte azionarie.

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Apple male in Cina

 La strategia di Apple di puntare tutto su un unico smartphone e lanciarsi alla conquista del mondo sembra stia trovando alcuni ostacoli in Cina. L’azienda di Cupertino è stata soppiantata da Samsung, che si è posta al vertice quale più grande mercato del mondo.Secondo Bloomberg, l’iPhone detiene solo il 7,5% della quota di mercato in Cina, contro il 24,3% per la gamma di dispositivi mobili di Samsung. Quest’ultima si è guadagnata il gradino più altro del podio, divenendo il venditore leader in Cina, in uno dei mercati più redditizi e concorrenziali, mentre Apple si piazza solamente al quinto posto.

La forza di Samsung? Il produttore coreano vende i suoi dispositivi a tutti i principali  operatori: China Unicom (200 milioni di abbonati), China Telecom (129 milioni) e China Mobile (655 milioni), il più grande operatore cinese, mentre Apple vende il proprio prodotto solo attraverso China Unicom, con cui ha firmato la scorsa settimana una partnership e che ora può vendere i telefoni iPhone con il logo della Mela in esclusiva. Anche se la nuova partnership di Apple con China Telecom contribuirà a colmare il gap, Samsung si confermerà senz’altro il più grande venditore di smartphone in Cina.

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Grecia, affare per Goldman Sachs

 Mentre la Grecia sta iniziando a respirare in seguito al successo dell’operazione di ristrutturazione del suo debito, un’inchiesta pubblicata da Bloomberg rivela un episodio cruciale del naufragio greco.

Queste rivelazioni sono state rese possibili dalle prime testimonianze pubbliche di due figure chiave della transazione che ha permesso alla Grecia di nascondere la verità sui propri conti pubblici, dissimulando la realtà sull’ampiezza dell’indebitamento del paese: si tratta di Christoforos Sardelis, responsabile della gestione del debito di Atene tra il 1999 e il 2004, e Spyros Papanicolaou, suo successore dal 2005 al 2010.

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Le nuove sanzioni per l’High Frequency Trading

 Borsa Italiana sta imponendo delle norme nuove e da approfondire per quel che concerne alcune delle operazioni più importanti che si svolgono ogni giorno: il debutto ufficiale di queste misure specifiche è previsto per il 2 aprile prossimo, dunque manca meno di un mese all’entrata in vigore a cui si sta facendo riferimento e che rappresenta una delle conseguenze principali degli ultimi inviti espressi dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa). L’obiettivo che si intende perseguire in questo senso è presto detto, vale a dire la garanzia di un funzionamento ancora migliore dal punto di vista tecnico e un uso maggiormente efficiente delle strutture tecnologiche e informatiche che di solito accompagnano le varie attività finanziarie.

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Zynga divorzia da Facebook

 Zynga ha deciso di camminare da solo. Il primo sviluppatore di giochi sociali, Zynga, ha annunciato Venerdì 2 marzo la prossima apertura della piattaforma Zynga.com. Recentemente sbarcata in Borsa, l’azienda deve il suo successo alla forte presenza su Facebook (il cui fatturato deriva per il 12% da Zynga). Con questo nuovo sito, il leader dei social gaming sceglie la strada dell’emancipazione, riducendo la propria dipendenza dal network di Mark Zuckerberg.

L’annuncio è stato accolto con un balzo in avanti del prezzo delle azioni di Zynga, impennatesi di circa il 10%. Il titolo si attesta ora a 14.48 dollari (10.91 euro), quasi il doppio rispetto a quello dell’introduzione in borsa (IPO), avvenuta a metà dicembre 2011. Zynga inizia quindi un importante cambiamento strategico, creando il proprio portale che offrirà giochi a tutti gli utenti, senza dover passare per Facebook. La versione beta di zynga.com sarà disponibile in 16 lingue. Inizialmente, il sito offrirà cinque giochi (CastleVille, Words With Friends, CityVille, Hidden Chronicles e Zynga Poker).

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