Unicredit ottiene sospensione Ops da Consob

Unicredit ottiene da Consob la sospensione di un mese relativamente alla sua offerta su Banco Bpm. In poche parole, è stato accettato il “ricorso” presentato dalla banca in merito all’applicazione del Golden Power.

Cosa ottiene in questo modo Unicredit

Per essere più precisi, la decisione della Consob comporta un blocco dell’offerta pubblica di scambio per un periodo di 30 giorni. La sospensione è avvenuta sulla base degli artt.102 e 106, comma 4, del Testo Unico sulla Finanza. Cosa implica tutto questo? In sostanza, Unicredit ottiene un margine di manovra per chiarire alcuni aspetti legati all’attuazione del Golden Power, che potrebbero influenzare in modo significativo l’esito dell’operazione.

Tale provvedimento potrà essere impugnato presso il Tar del Lazio entro 60 giorni dalla data di comunicazione, oppure, per coloro che non sono destinatari diretti, a partire dalla pubblicazione nel bollettino ufficiale della Consob.

Dal punto di vista pratico, il termine ultimo per il completamento dell’offerta pubblica di scambio passa quindi al 23 luglio. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, potrà così attendere fino alla fine del mese per decidere se rilanciare o accettare le azioni già in campo.

La Consob ha accolto favorevolmente l’istanza di autotutela presentata da Unicredit nei confronti della decisione presa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: La ragione? La “situazione di incertezza” legata agli effetti concreti del Golden Power. Secondo l’autorità di vigilanza, potrebbe impedire ai destinatari dell’offerta di formulare un giudizio pienamente consapevole sul loro agire.

L’istanza di autotutela era stata inviata da Unicredit al Governo tre giorni dopo l’adozione del Golden Power. La decisione della Consob consente una analisi più approfondita di dati e informazioni che, secondo la banca, non sarebbero stati adeguatamente presi in considerazione.

Maggiore tempo per tutti i coinvolti

Tutto ciò offre a Unicredit l’opportunità di ottenere maggiori chiarimenti e valutare soluzioni alternative più coerenti con i propri obiettivi. Va sottolineato che tra le condizioni più stringenti imposte dal governo vi sono l’obbligo di mantenere gli investimenti del gruppo Anima in asset italiani per almeno tre anni e l’uscita completa dal mercato russo entro nove mesi.

Banco Bpm lo ricordiamo, ha recentemente acquisito Anima. Questo spiega perché una delle principali prescrizioni del Golden Power riguardi proprio il mantenimento di tali investimenti. Secondo l’istanza presentata da Unicredit, le prescrizioni imposte non sarebbero sufficientemente chiare né pienamente in linea con la normativa italiana ed europea.

Nel frattempo Banco Bpm, da sempre contrario all’offerta pubblica di scambio, ha fatto sapere secondo quanto riportato da fonti Ansa di essere pronta a intraprendere qualsiasi azione necessaria per tutelare i propri interessi e quelli dei suoi azionisti.

Senza dubbio, questa partita di risiko bancario continua a riservare sviluppi inattesi e colpi di scena.

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