Liquidità, banche centrali pronte a mossa coordinata

In materia di liquidità, le banche centrali sono pronte a fare la loro parte nel caso in cui ci fosse bisogno di un intervento coordinato per sostenere l’economia.

Liquidità preoccupazione generale

Più nello specifico parliamo di Bce, Federal Reserve, Banca nazionale Svizzera, Banca del Giappone, Banca del Canada e Banca d’inghilterra. Gli istituti centrali hanno infatti annunciato una “azione coordinata per rafforzare la fornitura di liquidità”. Come? Sfruttando una linea di accordi swap permanenti in dollari.

Questo è apparso sulla nota resa pubblica dalla Federal Reserve americana. La quale spiega che tale decisione sia nata per migliorare l’efficacia delle linee swap in grado di sostenere finanziamenti in dollari. E nello specifico vedrà gli istituti centrali, che attualmente offrono proprio questo tipo di operazioni, aumentare la frequenza di queste con scadenza a 7 giorni da settimanale a giornaliera.

Un approccio alle problematiche attualmente esistenti che inizia con lunedì 20 marzo e proseguirà con molta probabilità almeno fino alla fine del mese di aprile. Come ha spiegato la Fed all’interno della sua nota questo network di linee di swap è uno degli strumenti di tipo permanente messi a disposizione dalle banche centrali. E rappresenta un’importante assicurazione di liquidità per abbassare quelle che sono le tensioni dei mercati, aiutando in questo modo a combattere le conseguenze del periodo. In particolare quelle che riguarda l’offerta di credito a imprese e famiglie.

SVB e Credit Suisse mettono paura ai mercati

Per quanto non si possa paragonare la questione Silicon Valley Bank e Credit Suisse a Lehman Brothers e alla crisi dei mutui subprime, per quel che concerne la liquidità le banche centrali hanno deciso di prevenire i problemi piuttosto che combatterli. Soprattutto in virtù del fatto che ancora oggi, dopo 15 anni, paghiamo ancora alcune conseguenze di quella crisi. E siamo ancora impegnati ad affrontare l’emergenza nata a causa della pandemia di coronavirus.

Rimanendo sul tema delle banche centrali, vi è molto attesa per quel che riguarda il nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Sono tutti concordi gli analisti nel ritenere che il rialzo sarà dello 0,25% e non dello 0,50%. C’è addirittura chi pensa che si potrebbe pensare a un temporaneo stop.

Questo perché per quanta paura ci sia di non riuscire a mantenere a un livello stabile d’inflazione, i salvataggi posti in atto nei confronti di SVB e Credit Suisse continuano a pesare sui mercati. Ed è un fattore che non può essere sottovalutato. Fra due giorni, grazie al discorso di Jerome Powell avremo certezza di ciò che avverrà.

E di come in generale l’economia globale deciderà di affrontare quello che sta accadendo.

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