Ita, problemi con il bando del marchio: ancora ritardi

Gli ostacoli per Ita sembrano non avere mai fine: ora che se aveva una data certa per la partenza della nuova compagnia tricolore si rischia ancora una volta che la data slitti: la ragione, secondo quanto sostenuto da Il Messaggero, starebbe nelle difficoltà di lanciare i bandi necessari al passaggio da Alitalia alla nuova newco.

Problemi con la partenza del bando per il marchio

In particolare a creare problemi sarebbe il bando di gara per vendere il marchio Alitalia e il fatto che sarebbe stato accumulato ritardo per la partenza delle trattative della parte Aviation. Il bando per la vendita del brand sarebbe dovuto arrivare entro Ferragosto e subito dopo sarebbe dovuto partire il negoziato per acquistare 52 aerei e 2950 tra assistenti di volo e piloti al fine di consentire a vita di essere operativa.

Volendo si è ancora in tempo, ma è impossibile non notare che il cambiamento rispetto ad ora deve avvenire nell’immediato per rispettare la road map altro problema sta nel fatto che i commissari che si occupano dell’amministrazione straordinaria di Alitalia non hanno ancora ricevuto la lettera dalla Commissione Europea che sarebbe dovuta già arrivare e mancano ancora indicazioni precise da parte del ministero della Finanze e dal ministero dello Sviluppo Economico su come comportarsi. Questo ritardo nelle procedure sta portando ad una situazione di stallo nella vendita degli asset, nonostante il piano industriale dell’ad Fabio Lazzerini sia già pronto e siano già in atto gli scambi tra le due società per procedere con il passaggio necessario.  Mancano quindi con gli atti formali che sono necessari ai commissari per iniziare con le transazioni.

Lentezza che potrebbe creare problemi di costi

È normale che vi sia questa prudenza da parte dei commissari straordinari di Alitalia dato che la posta in gioco è molto alta: non bisogna dimenticare che Daniele Antosuosso, Gabriele Fava e Giuseppe Leogrande sono chiamati a dover ottenere il meglio dalle cessioni degli asset in modo tale da pagare i creditori e rispondere agli obblighi di legge, come richiesto dal ministero dell’Economia, al momento unico azionista di Ita. Va ricordato che esiste un decreto apposito che stabilisce i tempi rapidissimi che devono essere fruttati per rispondere alle offerte presentate da Ita per la parte Aviation. Le richieste, in via informale, sarebbero già state fatte recapitare dal presidente Alfredo Altavilla al Mef.

Quel che bisogna evitare, in questo momento, è un rimpiattino di responsabilità che porti ad un ritardo sostanziale e quindi ad un aumento dei costi delle operazioni. Al momento l’unica certezza è che a settembre avverrà l’incontro dei commissari con i sindacati per discutere della cassa integrazione per i 7086 dipendenti di Alitalia Sai e Cityliner.

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