BCE, miglioramenti nei mercati ma ancora incertezza

Sono stati pubblicati i verbali relativi all’incontro della BCE di luglio e si è avuta la possibilità di vedere confermato quello che già si sapeva: per la Banca Centrale europea, nonostante la reazione abbastanza positiva degli Stati membri, la ripresa economica dell’Unione Europea viaggia ancora su una strada molto incerta.

Stati in ripresa ma in modo lento

E questo deriva in buona parte proprio dalle diverse reazioni degli Stati al coronavirus e alle conseguenze della crisi che lo stesso ha scatenato. Il verbale rende visibili a tutti come il sentimento comune sia quello di prestare molta attenzione al proprio agire in un momento in cui sia a livello politico che economico è ancora l’incertezza per il futuro a farla da padrona unito al dato di un nuovo crescere nei contagi da covid-19.

Christine Lagarde nelle scorse settimane non ha mancato di mettere in guardia l’Unione Europea sul fatto che non si può pretendere o pensare che gli effetti dell’economia saranno leggeri: bisogna entrare nell’ordine di idee che le conseguenze saranno sul lungo termine sia sulle capacità di ripresa sia sui consumi.

L’Unione Europea dà segni di ripresa, ma per avere risultati davvero soddisfacenti bisognerà essere pazienti ed aspettare, visto che il coronavirus non causa incertezza solo a livello sanitario ma anche per ciò che riguarda il commercio e i mercati.

A livello tecnico è comunque innegabile che in questi mesi i mercati finanziari abbiano ricominciato a normalizzarsi dopo aver sofferto tanto, sebbene siano ora da considerare più fragili rispetto al periodo precedente alla pandemia: un miglioramento, quello registrato, dovuto secondo le valutazioni della BCE di luglio alle politiche fiscali e monetarie condotte finora dagli Stati membri.

Bene ottimismo ma non troppo

 

Pur essendo ottimisti è bene non esagerare secondo la Banca centrale Europa: è importanti infatti riconoscere che gli attuali sviluppi dei mercati potrebbero essere legati ad aspettative non realistiche collegate al pacchetto di recupero europeo e agli sviluppi relativi al vaccino. Insomma, nell’incertezza vi è bisogno di rimanere comunque con i piedi per terra.

Per ciò che concerne la sua politica economica la BCE non ha cambiato e non intende cambiare al momento il suo atteggiamento di “attesa” e lo dimostra anche il fatto che il quantitative esasing e i tassi sono rimasti invariati. Vi è stato, secondo i verbali, una non coincidenza di vedute sull’uso del Pepp come strumento, rimasto invariato anch’esso.

Anche la FED ha pubblicato i suoi verbali, nei quali si può leggere quanto anche per gli americani sia difficile far scattare una ripresa economica degna di questo nome per via delle incertezze ancora perduranti in merito alla pandemia: un dato da non sottovalutare.

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