L’Fmi è ottimista sui debiti di Dubai

 Il Fondo Monetario Internazionale ha fatto sapere di non essere assolutamente preoccupato per la situazione economica di Dubai. Secondo l’organismo di Washington, l’emirato asiatico non dovrebbe avere alcuna difficoltà nel venire incontro alle sue obbligazioni finanziarie. Come è noto, infatti, è proprio da queste parti che è avvenuto un grave default nel corso del 2009, una delle tante conseguenze della crisi economica internazionale, un fallimento che è stato finora gestito con successo grazie alla riprogrammazione dei pagamenti.

Secondo quanto spiegato da Masood Ahmed, il quale è a capo del dipartimento per il Medio Oriente e l’Asia Centrale dell’Fmi, il default è stato affrontato nella maniera giusta, dunque preoccupazioni di sorta non dovrebbero esserci. Entrando maggiormente nel dettaglio, il governo di Dubai ha provveduto a rimborsare una cifra pari a 3,3 miliardi di dirham (circa un miliardo di euro per la precisione), una disponibilità che è maturata lo scorso mese di aprile. Lo scorso anno, invece, tre compagnie di proprietà statale hanno pagato o rifinanziato 3,75 miliardi di dollari di debito, migliorando di gran lunga la fiducia da parte dei consumatori.

Gli Emirati Arabi Uniti sanno bene di dover concludere tutto in tempi rapidi, come emerso anche da una recente intervista rilasciata da Saeed Al Maktoum, numero uno del Supreme Fiscal Committee locale. L’emirato e le sue entità hanno speso circa 113 miliardi di dollari per riuscire a trasformare il territorio in un hub commerciale e turistico di primo livello: l’esecutivo arabo deve ancora far fronte a ventisei miliardi di dollari da versare per quel che concerne i bond, inclusi quasi diciotto miliardi che scadranno nel 2014. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, il prossimo anno sarà a dir poco cruciale. I livelli del debito sono ancora abbastanza alti, visto che non ci si riesce a schiodare dal 100% del prodotto interno lordo, ma la crescita economica del 2013 (+4%) potrebbe essere un sostegno molto importante.

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