La Consob evidenzia il flop della conciliazione

 La conciliazione non sta funzionando come ci si era aspettati: la constatazione è stata fatta direttamente dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), secondo cui i rifiuti degli intermediari avrebbero raggiunto addirittura il 55% dei casi totali. Anzitutto, bisogna subito specificare che alla Camera di Conciliazione e di Arbitrato che è stata stabilita presso la stessa commissione risultano iscritti 1.152 arbitri. Il problema non sono però questi ultimi, ma gli arbitrati, visto che nel corso del 2012 appena terminato sono rimasti fermi al palo. Si tratta di una curiosità che merita di essere approfondita.

La stima in questione è emersa con chiarezza dall’inventario di tale attività che è stato realizzato dall’organismo guidato da Giuseppe Vegas. C’è da sottolineare come il 2012 sia stato l’anno in cui questa stessa Camera di Conciliazione ha subito delle trasformazioni e delle modifiche piuttosto profonde; tra l’altro, la Consob si è vista praticamente costretta a internalizzarla, mentre fino a quel momento gli unici contatti avevano riguardato esclusivamente il servizio relativo al segretariato. Di conseguenza, è stato imposto il nome di Maria Mazzarella come presidente di questo organo. La totale assenza di arbitrati, però, poteva essere prevista con una certa semplicità.

Cerchiamo di capire perché si è registrato un flop simile. L’accesso all’arbitrato della Consob per quel che riguarda un determinato contratto di investimento è infatti possibile in presenza di una apposita clausola. Con quest’ultima si vanno a legittimare le parti alla richiesta di giudizio arbitrale piuttosto che quello giudiziario. Le istanze concluse entro il 2012 sono state 266, ma nel 55% dei casi, l’intermediario che è rimasto coinvolto ha deciso di non aderire al tentativo di conciliazione, un chiaro ed evidente segnale. L’operatività della Camera in questione è cominciata nel 2010, come espressamente previsto dalla Legge sul Risparmio, ma sono poi intervenute varie modifiche, come il contributo che è a carico dei conciliatori e degli arbitri.

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