In Veneto Banca ci sarà più spazio per i giovani

 Cinquanta contratti a termine in favore di giovani e altrettante uscite volontarie: è questa la strategia occupazionale di Veneto Banca, l’istituto di credito che ha siglato un importante accordo per stabilizzare la composizione dei propri dipendenti. Gli effetti hanno cominciato a essere prodotti dallo scorso 31 dicembre, una intesa che fa parte integrante del piano di riorganizzazione del gruppo di Montebelluna. Gli addetti più “anziani” che non faranno più parte della banca potranno attingere al fondo di solidarietà, l’intento principale comunque è stato quello di rendere stabili i nuovi rapporti lavorativi. Che cosa prevede esattamente il testo a cui si sta facendo riferimento?

Anzitutto, si procederà con la compensazione delle uscite e degli ingressi per un periodo di tempo non certo breve, visto che anche il 2014 sarà coinvolto in tal senso. Nel complesso, inoltre, le uscite occupazionali riguarderanno 125 unità, lo stesso numero degli ingressi e delle stabilizzazioni spiegate in precedenza. L’ultimo giorno dell’anno è stato sfruttato in pratica per perfezionare questa disdetta del contratto integrativo aziendale: Veneto Banca punta con decisione a realizzare delle soluzioni negoziate in grado di migliorare il welfare e la tutela dei lavoratori, cercando di essere sempre rispettosi del contesto economico, sociale e lavorativo, soggetto a una serie di modifiche da diversi anni a questa parte.

Secondo Antonio Bortolan, il direttore delle risorse umane del gruppo, il mercato del lavoro è cambiato in modo profondo negli ultimi anni, dunque è necessario proporre ai sindacati un negoziato che sia in grado di cambiare quegli istituti che sono considerati obsoleti, una sorta di premio di fedeltà. Si provvederà a incidere sulla contribuzione aziendale e sulla previdenza integrativa, senza dimenticare il destino dei dipendenti più anziani. La riforma previdenziale è davvero importante e non è detto che non ispiri altre banche nel paese, dato che si sta parlando del dodicesimo istituto di credito italiano per quel che riguarda le masse amministrate.

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