Tobin tax Italia favorevole

 Con l’adesione dell’Italia al programma sulla Tobin Tax, è probabile che la nuova tassa finanziaria possa diventare realtà. Ad annunciarlo è stato il commissario Ue Algirdas Semeta al dibattito all’Ecofin, nel quale ha precisato come i Paesi che si sono aggiunti agli otto già sicuri sono Italia, Spagna e Slovacchia. Le fonti comunitarie indicano altresì che l’Italia “avrebbe preferito una partecipazione più ampia” alla cooperazione rafforzata, e che è proprio per questo motivo che la decisione è stata tutt’altro che facile.

“È la prima cooperazione rafforzata in campo fiscale” – ricorda l’edizione online de Il Sole 24 Ore a commento della notizia – “È un meccanismo che permette a un gruppo di paesi (almeno 9 nella Ue a 27) di procedere da soli in assenza di un accordo generalizzato a patto che la partecipazione non sia esclusa a nessuno dei paesi non aderenti. Nettamente contrario il Regno Unito.  La Commissione presenterà la proposta di regolamento a metà novembre e si scommette su un accordo entro fine anno. Si parte dalla proposta della Commissione Ue già sul tavolo: tassa su scambio di azioni e obbligazioni dello 0,1%, sui contratti derivati dello 0,01%”.

“L’avvio dell’Esm è una buona notizia per l’Europa, una tappa storica nella costruzione dell’Unione monetaria” – ha contemporaneamente dichiarato il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker riferendosi alle decisioni sul nuovo Fondo Salva Stati. Il ministro dell’economia Vittorio Grilli afferma invece che è “una tappa fondamentale per la costruzione di un’unione monetaria più solida”. Per quanto concerne le agenzie di rating, Fitch ha assegnato all’Esm la tripla A con outlook stabile e la concorrente Moody’s ha confermato la tripla A, anche se con outlook negativo.    

Negli ultimi anni abbiamo parlato più volte della necessità (o della volontà) di applicare delle tasse finanziarie sulle transazioni di simile natura. Qui un nostro approfondimento anticipatore risalente addirittura a due anni fa.

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