L’Inps rinnova gli sgravi fiscali per il settore della pesca

 Il settore italiano della pesca potrà ancora beneficiare di importanti sgravi dal punto di vista fiscale, ma le misure previste per quest’anno saranno decisamente ridotte rispetto al passato: in effetti, il 2012 sarà caratterizzato da un ridimensionamento dei pagamenti dei contributi, il quale verrà applicato nel limite del 60% di quanto dovuto, mentre tale percentuale salirà fino al 70% nel corso del 2013. Le indicazioni appena spiegate sono state rese pubbliche dall’Inps tramite una delle sue ultime circolari. L’ente previdenziale ha chiarito alcuni aspetti da ricollegare ai lavoratori autonomi che sono soliti svolgere attività di pesca. Questi ultimi, anche quando non beneficiano di una associazione in cooperativa, devono rispettare un obbligo ben preciso, vale a dire il versamento del contributo mensile.

Tale somma, inoltre, viene continuamente aggiornata ed adeguata in base alle rilevazioni annuali dell’Istat e in base all’andamento dell’inflazione. Il contributo viene anche relazionato a quello che è il salario convenzionale che percepiscono di solito i pescatori che fanno parte della piccola pesca marittima e delle acque interne. Che cosa è successo di preciso quest’anno? Ebbene, la variazione accertata dall’Istat in tal senso è stata pari a 2,7 punti percentuali, ragione per la quale il salario convenzionale che viene percepito ogni giorno è stato fissato in 25,39 euro: la retribuzione mensile arriva quindi a 635 euro, prendendo a riferimento un mese che dura venticinque giorni.

L’aliquota contributiva è stata invece confermata in 14,61 punti percentuali. Il contributo ammonta di conseguenza a 92,78 euro al mese (c’è una base di settanta centesimi); gli sgravi saranno ancora consentiti e andranno a riguardare le imprese che sono solite svolgere pesca costiera e nelle acque interne e lagunari. Le pesca autonoma è contemplata anch’essa insieme al personale dipendente e a quello associato. Il contributo mensile sarà dunque di 37,11 euro (base di ventotto centesimi), con la possibilità sempre attiva di sfruttare la modalità rateale.

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