La Bei mantiene l’Italia tra le priorità dei suoi finanziamenti

 L’Italia rimane in cima alla lista delle nazioni che vengono finanziate dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei): sono queste le disposizioni dell’organismo comunitario che ha sede a Lussemburgo, il quale terrà però in considerazione i giudizi delle agenzie di rating per quel che riguarda questa “generosità”. Il 2013 sarà caratterizzato da finanziamenti pari a nove miliardi di euro, importo che è stato reso noto ieri dal numero due dell’istituto, Dario Scannapieco, in modo da sostenere adeguatamente l’economia del Belpaese. Si tratta della somma più alta in assoluto, denaro che verrà utilizzato soprattutto per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese.

In aggiunta, le erogazioni da parte della Bei sono addirittura destinate ad aumentare in futuro, visto che si arriverà a triplicare le somme da qui al 2016 (circa 28-29 miliardi di euro per la precisione). Le nostre aziende potranno avere l’ossigeno necessario per sopravvivere, ma dovrà essere utilizzato nella maniera più parsimoniosa possibile. L’unico neo è rappresentato dai possibili downgrade delle già citate agenzie di rating. In effetti, non bisogna dimenticare il momento di incertezza politica che si sta vivendo attualmente, le preoccupazioni della Bei non sono alte, ma viene anche riconosciuto come i mercati siano propensi a premiare in ogni caso la certezza.

Che cosa accadrà nell’ipotesi di un declassamento? Come ha spiegato lo stesso Scannapieco, l’ente comunitario provvederà ad adottare tutte quelle previsioni che sono previste dai protocollo e che sono valide per tutte le nazioni. Vi saranno dunque delle alternative per erogare i ventotto miliardi che sono previsti, dato che delle garanzie devono pur sempre esserci. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una riduzione del sostegno al nostro paese. Nel 2011, ad esempio, sono stati messi a disposizione 8,4 miliardi e anche meno in precedenza, una stretta decisa dagli stati azionisti, ma evitabile in futuro grazie a un apposito aumento di capitale.

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