Ferrari andamento primi nove mesi 2012

 Con un Mondiale Piloti che appare sempre più in salita (la prossima gara, a Interlagos – Brasile, proclamerà il vincitore della stagione, con Sebastian Vettel in avanti di 13 punti rispetto al ferrarista Alonso), Ferrari può comunque ben consolarsi con un andamento dei primi nove mesi 2012 sicuramente positivo, in cui spicca un incremento dell’utile netto del 7,6 per cento a 152,4 milioni di euro. Il periodo si è altresì concluso con ricavi record a 1,764 miliardi di euro (+10 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e 5.267 vetture consegnate alla rete (+6 per cento).

Non solo. Stando a quanto afferma il resoconto intermedio di gestione, l’utile della gestione ordinaria è aumentato del 9,6 per cento, a 232,8 milioni di euro. Il mercato di principale riferimento per il cavallino rampante sono ancora gli Stati Uniti, con il 26 per cento delle vendite: 1.354 le vetture consegnate, +16 per cento.

Risultati record anche nel Regno Unito, +37 per cento, con 504 vetture e in Germania, 534 consegne (+9 per cento) primo mercato europeo. In Estremo oriente la Cina è salita ancora (+7 per cento) con 566 vetture, così come il Giappone, 214 consegne (+20 per cento). In linea con gli ottimi risultati del 2011, il Medio Oriente ha raggiunto le 274 vetture.

Sul fronte del mercato domestico, come nei precedenti due trimestri, anche nel terzo l’Italia ha dovuto conseguire dei risultati negativi: i primi nove mesi si sono chiusi con 238 vetture consegnate (-49 per cento su base annua). “I risultati confermano l’ottimo andamento della Ferrari praticamente in tutti i 60 paesi in cui è presente, malgrado la continua incertezza economica. Ancora una volta fa eccezione l’Italia” –  ha commentato il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, a conferma dell’importanza di un brand sempre più internazionale, ancora simbolo del lusso e della qualità su quattro ruote.

Abbiamo parlato diverse volte di Ferrari e delle sue performance nel recente periodo. Questa estate, abbiamo anche parlato delle smentite circa la sua quotazione in Borsa.

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