Buzzi Unicem, a settembre un contrastante resoconto di gestione

 Il resoconto intermedio di gestione di Buzzi Unicem è stato a dir poco contrastante: come può essere interpretato nello specifico? La compagnia di Casale Monferrato, celebre per la sua produzione e commercializzazione di cemento, ha reso noti questi dati aziendali, dopo che il consiglio di amministrazione si è riunito per il relativo esame. Nel dettaglio, se l’andamento operativo è risultato piuttosto solido sia nei paesi dell’Europa centrale che nei vari mercati emergenti, lo stesso non può dirsi degli Stati Uniti e soprattutto dell’Italia, mercati che sono stati notevolmente indeboliti dalle difficoltà del settore delle costruzioni. Un altro dato che è emerso in maniera piuttosto netta è il fatturato, pari a 2.109 milioni di euro e in leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2010 (ci si sta riferendo ai primi nove mesi dell’anno).

Il margine operativo lordo (330 milioni di euro) ha fatto registrare anch’esso un aumento, ma piuttosto moderato. I rialzi, quindi, non sono poi stati così intensi, anzi si è assistito a un deciso rallentamento che è cominciato proprio nel corso dell’ultimo trimestre, vale a dire il periodo compreso tra gli scorsi mesi di luglio e settembre. I costi dell’energia e la costante debolezza dell’occupazione sono stati più che determinanti in tal senso. Inoltre, non bisogna dimenticare l’influenza negativa esercitata dalla crisi dei debiti sovrani che sta facendo registrare l’eurozona e del settore del real estate.

Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri e delle statistiche, c’è da dire che i primi nove mesi di questo 2011 sono stati caratterizzati da vendite di cemento abbastanza stabili: la quota complessiva è stata pari a 21,5 milioni di tonnellate, con un buon incremento, superiore ai sette punti percentuali, rispetto all’esercizio precedente. Inoltre, si è potuto fare affidamento sulla crescita delle consegne che è stata registrata in diversi mercati, come ad esempio il Lussemburgo, la Russia, la Repubblica Ceca, il Messico e la Germania.

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