Swisscom taglia l’utile netto a causa dell’affare Fastweb

 Swisscom, la principale compagnia telefonica della Svizzera, ha affermato che ridurrà il proprio profitto netto di 1,2 miliardi di franchi svizzeri (circa 1,3 miliardi di dollari, al cambio attuale), a causa del contributo negativo derivante dalla propria divisione italiana, Fastweb. In seguito alle note criticità, Fastweb sarà infatti valutata intorno a 1,3 miliardi di euro, meno di quanto previsto dagli asset aziendali, incluso l’avviamento.

Gli analisti avevano invece previsto un profitto netto di 1,92 miliardi di franchi per l’anno in corso, con un responso pertanto deluso dalla realtà che vede la compagnia telefonica svizzera dover far proprie le perdite derivanti dalla negativa vicenda che ha coinvolto la società per azioni italiana nel corso di questi ultimi tempi.

Swisscom acquistò la milanese Fastweb quattro anni fa, al fine di contrastare la lenta crescita del mercato svizzero con una diversificazione nei confronti del mercato immediatamente meridionale. Tuttavia la società telefonica ha sofferto in maniera evidente la forte concorrenza esercitata nel settore, e un cambio particolarmente sfavorevole con l’euro. Elementi che hanno falcidiato i ricavi nel momento della conversione in franchi svizzeri.

Swisscom ha cercato comunque di rilanciare le proprie attività in Fastweb investendo ben 4,6 miliardi di euro dal momento della sua acquisizione e, nonostante più volte i vertici svizzeri abbiano ritenuto soddisfacente il prezzo pagamento per la compravendita del 2007, appare chiaro come il contributo della società italiana sia stato ampiamente sotto le attese.

L’amministratore delegato di Swisscom, Carsten Schloter, ha precisato che attualmente la compagnia non sta prendendo in considerazione l’idea di investire in altri mercati con urgenza, pur ammettendo che l’impiego – a intervalli regolari – costituisce parte delle opzioni strategiche imprenditoriali della propria azienda. Il momento non sembra comunque quello maggiormente propizio per passi molto importanti, con la conseguenza di far slittare le decisioni strategiche più significative al prossimo futuro.

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