Opa Realty Vailog: sanzioni della Consob per insider trading

 Sanzioni amministrative per oltre 559mila e 200mila euro: sono queste le scelte della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) in relazione alle posizioni di Manuel Carlo Silvio Bonzano e Angelo Luigi Birondi. In pratica, i due sono accusati di insider trading per quel che riguarda l’offerta pubblica di acquisto sui titoli azionari di Realty Vailog, la società che ora si è trasformata in Industria e Innovazione, spa attiva soprattutto in campo energetico. Come è noto, questo reato consiste nella compravendita di azioni o obbligazioni di una società da parte di soggetti che sono venuti in possesso di informazioni riservate e non di pubblico dominio.

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Insider trading, una realtà sempre più diffusa in Italia

 Se la nostra finanza sta vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia, una buona fetta delle responsabilità spetta sicuramente alla diffusione dell’insider trading in Italia: questo termine è sempre più utilizzato nelle cronache economiche e sta a indicare la compravendita di azioni, bond e altri strumenti derivati da parte di soggetti che sono a conoscenza di informazioni riservate e non di pubblico dominio, con un evidente vantaggio rispetto agli altri investitori. Si tratta di un reato vero e proprio quando viene considerato in senso stretto, ma come si spiega la sua diffusione dalle nostre parti. Tale operazione, insieme alle truffe e alle frodi finanziarie non conoscono purtroppo crisi. Secondo gli ultimi dati che sono stati pubblicati, la Securities and Exchange Commission (meglio conosciuta con l’acronimo Sec, la Consob statunitense) ha archiviato nel corso di quest’anno ben 735 procedimenti, un record davvero pericoloso se ci si pensa bene.

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Opa Lactalis-Parmalat, ora si indaga anche per insider trading

 La vicenda relativa a Parmalat e Lactalis ha dominato in lungo e largo buona parte del 2010 e di quest’anno; i due colossi alimentari sono stati protagonisti di una trattativa serrata e che sembrava senza fine, con la compagnia emiliana che ha valutato in modo molto attento l’inserimento del gruppo transalpino. Ora si vengono però a scoprire dei risvolti che inquadrano meglio la vicenda, ma le aggiungono anche dei contorni poco edificanti. In effetti, Patrizia Micucci, la responsabile della divisione per gli investimenti bancari di Socièté Générale nel nostro paese, oltre che advisor della stessa Lactalis, è divenuta improvvisamente una protagonista negativa dell’affaire in questione.

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