Il fenomeno delle imprese in fuga dall’Italia

 Anno 2011, la fuga delle imprese italiane è divenuta un dato di fatto: come evidenziato dai dati della Cgia di Mestre, vi sono diversi motivi che hanno spinto più di 27mila aziende del nostro paese a trasferirsi alla data del 31 dicembre di due anni fa. Nello specifico, si tratta soprattutto della pressione fiscale, della burocrazia, del costo del lavoro, ma anche della continua inefficienza da parte della pubblica amministrazione, del poco credito a disposizione e degli oneri sempre maggiori dell’energia. Insomma, si sta parlando di ostacoli di non poco conto. Sempre secondo l’associazione veneta, gli ultimi anni erano stati caratterizzati da un incoraggiante contenimento del fenomeno, seppur presente, ma comunque dal 2000 al 2011 è stato registrato un aumento in questo senso pari a sessantacinque punti percentuali.

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Cgia di Mestre: ad aprile aumento delle sofferenze bancarie

 Lo scorso mese di aprile non è certo stato uno dei più incoraggianti per quel che riguarda le cosiddette sofferenze bancarie: in effetti, secondo quanto stimato nel corso della giornata di ieri dalla Cgia di Mestre, le aziende hanno fatto registrare un dato negativo per ben ottantadue miliardi di euro. Il numero in questione deve essere comunque contestualizzato. All’inizio dello scorso anno si cominciarono ad avvertire i primi effetti della speculazione finanziaria e proprio da quel momento le insolvenze di tale tipo sono aumentate di quasi dodici punti percentuali. Secondo la confederazione veneta, inoltre, gli impieghi si sono ridotti come conseguenza di tutto questo.

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Cgia Mestre: gli albergatori i più colpiti dall’Imu

 Non saranno certo contenti gli albergatori del nostro paese di quanto certificato dall’ultima analisi della Cgia di Mestre: secondo l’associazione veneta, infatti, sono proprio loro i soggetti maggiormente colpiti per quel che riguarda il versamento dell’Imposta Municipale Unica (Imu). Si tratta di un esborso finanziario pari a 8.450 euro per ogni singola persona, una cifra davvero molto alta. La confederazione mestrina ha voluto esaminare nel dettaglio quali sono le categoria economiche italiane che vengono interessate da questa imposizione fiscale e il primato è andato proprio agli albergatori. Lo studio in questione, inoltre, si è avvalso dell’applicazione di quella che attualmente l’aliquota ordinaria, vale a dire il 7,6 per mille, nonostante i comuni abbiano la facoltà di aumentarla fino al 10,6 per mille.

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Cgia di Mestre: la stangata della tassazione locale

 Le imposte e le tasse locali rappresentano un gravame davvero insopportabile per i contribuenti italiani. L’ultimo calcolo di questo tipo è stato elaborato dalla Cgia di Mestre, l’associazione veneta che rappresenta idealmente gli interessi degli artigiani e delle piccole e medie imprese; nel dettaglio, è stato analizzato il peso di questi stessi tributi, i quali “vantano” purtroppo un’incidenza di ben 1.230 euro per ogni singolo cittadino. La pressione è quindi molto forte e contribuisce a una vera e propria stangata per i portafogli nazionali. La stessa confederazione è riuscita a ottenere una simile stima grazie alla somma di tutte quelle entrate fiscali che vengono pagate dai contribuenti alle varie amministrazioni, come ad esempio i comuni, le province e le regioni, basando il tutto sulla popolazione residente nel nostro paese. Ne è venuta fuori una classifica molto particolare, in cui si ambisce più che altro a far parte delle ultime posizioni.

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