Stando a quanto affermato dal Fondo Monetario Internazionale in un recentissimo approfondimento statistico, la fase più difficile della crisi dovrebbe finalmente essere alle spalle, ma i debiti rimarranno elevati ancora a lungo, caratterizzando una “condizione cronica pericolosa”. Non solo. Sempre secondo quanto riferiscono le analisi del FMI, “in Irlanda e in Spagna il debito pubblico è bilanciato da solidi bilanci delle famiglie”.
In proposito dell’Italia, il FMI rivela come l’indebitamento delle famiglie italiane sia pari al 51% del Pil, per un dato inferiore alla media dell’area euro, pari al 70%. In maniera ancora più specifica, l’indebitamento rapportato al Pil risulterebbe essere significativamente minore di quanto riscontrato negli Stati Uniti (88%) e in Inghilterra (99%).
Credit Suisse ha registrato nel quarto trimestre 2011 una perdita netta di 637 milioni di franchi dopo essersi accollata quasi 1 miliardo di franchi svizzeri (1,07 miliardi di dollari) di oneri per accelerare il taglio dei costi e sbarazzarsi delle attività rischiose, al fine di soddisfare le più rigide normative sul capitale.
L’utile netto della spagnola Santander, la più grande banca della zona euro per capitalizzazione di mercato, è crollato dell 35 per cento lo scorso anno, a € 5,35 miliadi, dagli 8,18miliardi di euro registrati nel 2010. Gli analisti si attendevano un utile di circa 7 miliardi.