Nuovi piani strategici Opel

 Opel sta lavorando alacremente per raggiungere in tempi rapidi un’intesa con i sindacati tedeschi e assicurare in tal modo un futuro solido e condiviso alle attività industriali detenute nel vecchio Continente. A sostenerlo è un comunicato ufficiale della compagnia, che ha ribadito come il proprio top management, il sindacato di riferimento IG Metall e i rappresentanti dei lavoratori interessati, stiano trattando in questi giorni l’estensione dell’esclusione dei licenziamenti fino alla fine del 2016, ritardando, contemporaneamente, l’attuazione dell’accordo tariffario per il 2012.

Le negoziazioni che la società sta portando avanti con i sindacati riguardano altresì la definizione di una soluzione per tenere aperto e operativo lo stabilimento di Bochum fino al run-out di Zaifra Tourer. Una mossa che permetterebbe alla società di evitare la chiusura delle linee di produzione nella fabbrica, con cessazione che era inizialmente stata fissata per il 2015. In una nota diramata dalla società, Opel ricorda come, valutando la presente congiuntura economica e le previsioni sulla domanda futura, il piano di gestione attuale non prevede l’allocazione di ulteriori prodotti al sito di Bochum.

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Vendite cinesi di GM in crescita

 Le vendite di General Motors in Cina, il principale mercato internazionale per il produttore di auto, sono cresciute di 11 punti percentuali rispetto all’anno precedente, trascinate al rialzo da un ottimo andamento commerciale nel mese di marzo, trainato da una domanda molto importante per alcuni veicoli quali il Buick Excelle e la Chevrolet New Sail.

Le vendite di autoveicoli e minivan Wuling sono aumentate a quota 257.944 unità durante il corso del mese di marzo – come confermato da un comunicato stampa ufficiale della compagnia, pubblica sul proprio sito web. Complessivamente, le vendite dei primi tre mesi dell’anno sono incrementate di 8,7 punti percentuali a quota 745.152 unità.

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Utili di Geely Auto in crescita

 Geely Automobile Hldings, uno dei principali operatori asiatici nel settore delle quattro ruote, ha chiuso il 2011 con ottimi risultati di bilancio. A dirlo è un comunicato della stessa compagnia cinese dove – tra i principali elementi di positività inerenti il conto economico e lo stato patrimoniale aziendale, emerge una forte crescita dei propri profitti netti, balzati in aumento di 13 punti percentuali come naturale conseguenza della crescita della domanda di nuovi veicoli automobilistici nel mercato cinese.

Gli utili netti sono così incrementati a quota 1,54 miliardi di yuan (circa 244 milioni di dollari), per un controvalore equivalente a 0,19 yuan per azione, rispetto a quota 1,37 miliardi di yuan, o 0,17 yuan per azione, conseguito dalla società cinese nell’anno precedente. I dati di Geely – pubblicati in un comunicato stampa alla Borsa di Hong Kong, dove l’azienda è quotata – sono altresì migliori di quelli degli analisti, che attendevano mediamente un volume di profitti netti pari a 1,47 miliardi di yuan.

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Mercedes e le strategie cinesi

 Acquistare una Mercedes Benz in Cina difficilmente è stato più conveniente di adesso. Le concessionarie stanno infatti applicando sconti pari anche al 25% su alcuni degli ultimi modelli del portafoglio di veicoli della società, come la sedan S300, sconfiggendo in tale aggressiva politica promozionale le agguerrite mosse dei principali concorrenti internazionali, come la BMW e la Audi, le cui rispettive serie 7 e A8L sono finite sul mercato con un prezzo scontato di circa 20 punti percentuali.

La straordinaria offerta commerciale della Mercedes ha prodotto una serie di risultati in gran parte attesi: gli ordinativi alle concessionarie sono schizzati verso l’alto, e la Mercedes ha una seria difficioltà a far fronte a tutte le richieste provenienti da uno dei principali mercati auto del mondo.

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Jaguar progetta nuovi investimenti

 Jaguar Land Rover, la divisione auto di lusso della indiana Tata Motors, e la Chery Automobile, stanno progettando importanti investimenti all’interno della propria joint venture cinese. Investimenti che dovrebbero concretizzarsi nell’ordine di 3 miliardi di dollari, da distribuire all’interno di un arco temporale pari a circa cinque anni, e principalmente riconducibili alla realizzazione di nuove infrastrutture produttive, e al finanziamento delle strategie di marketing e promozione pubblicitaria.

Le due compagnie dovrebbero infatti impiegare circa 1 miliardo di dollari nella costruzione di una nuova fabbrica, e un altro miliardo di dollari nella realizzazione di un nuovo brand specifico per il mercato cinese. Una cifra ancora da stabilire – ma che dovrebbe comunque aggirarsi tra 500 milioni di dollari e un miliardo di dollari – sarà invece indirizzata nella ricerca e nello sviluppo. Dati ancora da confermare, visto che sono frutto di mere indiscrezioni da parte dei soliti ben informati vicini ai vertici societari della joint venture.

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