Mutui, tasso fisso o variabile ora?

Mutui a tasso fisso o a tasso variabile? Con la fine dell’anno è una domanda che possiamo porci, soprattutto se abbiamo potenzialmente bisogno di richiederne uno.

Come regolarsi con i diversi mutui

Al momento questa è una scelta che è tornata sotto i riflettori grazie agli ultimi tagli ai tassi da parte della BCE e all’andamento degli indici di riferimento. Con gli ultimi interventi, la convenienza del variabile è tornata a crescere, ma non è una decisione semplice. Tutto dipende dalle prospettive personali, dalla tolleranza al rischio e da quanto tempo si prevede di poterlo pagare.

Negli ultimi mesi la BCE ha ridotto il costo del denaro, portando il tasso sui depositi a circa il 2%. Questa discesa si è riflessa sull’Euribor, indicatore chiave per i mutui variabili, il cui valore è calato e, secondo le proiezioni di alcune società, potrebbe ridursi ulteriormente entro la fine dell’anno o nei mesi successivi.

Allo stesso tempo, i tassi a lungo termine usati per i mutui a tasso fisso (come l’IRS) si mantengono relativamente stabili: Secondo alcuni dati, l’IRS a 20 anni è attorno al 2,70%, quello a 30 anni intorno al 2,60%.

Questa dinamica ha innescato un sorpasso inaspettato e oggi, in alcuni casi, i mutui a tasso variabile risultano più convenienti di quelli fissi. Ci sono offerte variabili infatti con TAEG intorno al 2,75%, mentre il fisso parte da circa il 2,93%. Questo significa rate più basse per chi sceglie il variabile, almeno nell’immediato. Con il nuovo taglio BCE, alcune simulazioni parlano di un risparmio della rata variabile di circa 17 euro al mese.

Molto contano le possibilità di chi vuole sottoscriverli

Scegliere un mutuo variabile, comunque, significa accettare un certo grado di incertezza. Se l’Euribor risalisse, la rata potrebbe aumentare significativamente. Al contrario, il tasso fisso funziona come una forma di assicurazione. La rata è nota fin dall’inizio ed offre tranquillità e protezione contro oscillazioni future dei tassi.

Le analisi di settore vedono, ad ogni modo, un possibile riequilibrio tra tasso fisso e variabile già entro l’estate, se dovesse essere confermata la tendenza di discesa dell’Euribor.

Chi non ama l’incertezza, chi desidera pianificare per lungo termine o chi teme un ribaltamento delle condizioni continua a prediligere il fisso. In passato, molti mutui fissi erano più onerosi, ma oggi il loro costo si è ridotto e l’IRS rimane piuttosto contenuto rispetto alle oscillazioni potenziali del variabile.

Insomma, al momento la scelta “giusta” dipende da molti fattori. Chi è disposto a correre un rischio moderato e cerca una rata più bassa oggi potrebbe orientarsi verso il variabile. Chi preferisce la certezza e vuole proteggersi da eventuali aumenti, invece, potrebbe puntare sul fisso. La scelta deve essere presa in base alle proprie possibilità.

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