Secondo Bankitalia nel nostro paese è scesa l’evasione fiscale. Un fenomeno quest’ultimo non di rado elemento peggiorativo delle condizioni economiche nostrane.
I dati provenienti da Bankitalia
Negli ultimi anni si è assistito a una svolta significativa nella lotta all’evasione fiscale in Italia, come testimoniato dai più recenti dati presentati da Banca d’Italia. Secondo Giacomo Ricotti, capo del servizio fiscale di Bankitalia, l’entità dell’evasione è diminuita in modo marcato rispetto al 2017. Sia in termini assoluti sia percentuali.
Quell’anno infatti si stimava che l’evasione complessiva (fiscale e contributiva) raggiungesse circa 97 miliardi di euro all’anno. attualmente i numeri ci raccontano una storia diversa dato che le stime per il 2021 indicano un valore inferiore di circa 25 miliardi rispetto a quel livello iniziale E se si prendesse in considerazione solo il dato dell’evasione fiscale si parlerebbe di circa 72 miliardi. Che salirebbero a 82 se si aggiungessero anche i contributi non versati.
Alla base dei miglioramenti registrati vi sono degli elementi di tipo strutturale che sono stati decisivi. Prima di tutto l’aver introdotti la fatturazione elettronica. Questa ha aumentato la trasparenza delle transazioni e ha reso più difficile nascondere le operazioni. Il bancario ha sottolineato che l’Italia è tra i paesi più avanzati in Europa per l’uso sistematico di questo strumento, nonché per la trasmissione telematica dei corrispettivi.
Uso di mezzi all’avanguardia
In seconda istanza l’adozione di algoritmi e strumenti di analisi dei dati ha rafforzato la capacità dell’amministrazione finanziaria di intercettare comportamenti potenzialmente evasivi. Lo stesso ricotti ha però sottolineato che i sistemi usati basati sull’AI non possono sostituire il giudizio umano. Ragione per la quale il processo decisionale e le decisioni finali devono restare sotto controllo diretto per garantire trasparenza e tutela dei diritti dei contribuenti.
Va detto che nonostante i miglioramenti l’evasione fiscale rimane un fenomeno imponente. Con cifre nell’ordine di decine di miliardi e impatti sul gettito pubblico che pesano sui contribuenti onesti. E a dar vita a problemi visto che le risorse sottratte potrebbero finanziare servizi, infrastrutture o politiche sociali.
Senza contare che con l’evasione vengono a crearsi situazioni di concorrenza sleale e disturbi nel mercato. A ogni modo i dati di Bankitalia offrono un segnale incoraggiante per il paese. Ci si sta muovendo in modo giusto. Sarebbe il caso però di aumentare i controlli capaci di bloccare effettivamente i reali e grandi evasori.
Spesso parte di ambiti e contesti molti rilevanti ai quali non di rado vengono offerte opportunità vantaggiose per appianare il debito, spesso decurtato di cifre importanti che avrebbero dovuto pagare per intero.