La guerra degli esercenti alla fatturazione elettronica

 La fatturazione elettronica è realtà dal 1° gennaio, almeno sulla carta. Nella vita reale invece, la nuova fattura sta incontrando molti ostacoli, da parte degli esercenti, almeno a sentire le lamentele di molti cittadini.

Spesso l’emissione viene rifiutata, oppure viene fatta pagare al cliente. Al ristorante, al supermercato, in un negozio, la maggior parte dei commercianti risponde che non si può fare. Il benzinaio invece chiede uno o due euro in più.

La situazione

Secondo il commercialista Daniele Tumietto, “C’è un boom di casi riportati sui social, spesso in gruppi di addetti ai lavori”. Le lamentele sono arrivate anche ai quotidiani, come Repubblica, e Gazzettino, ma non è finita. Le associazioni dei benzinai (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio) vanno addirittura oltre. Con un comunicato, spiegano che per loro, serve un bonifico anticipato o assegno circolare per avere la fattura elettronica.

Una forma di protesta, su cui è stato già deciso uno sciopero, perché il Gverno ha rifiutato i rimborsi con carta.

Ma ci sono supermercati da cui, se si vuole la fattura elettronica, si deve andare solo in determinati orari.

E secondo la la CGIA di Mestre, addirittura il Consorzio Poste Motori rifiuta la fatturazione elettronica.

Tutti questi “comportamenti sono illeciti. Rifiutarsi di fare fattura è sanzionabile come “omessa fatturazione”; chiedere soldi extra per le operazioni di fatturazione viola il decreto 633/1972″, ricorda Daniele Tumietto.

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