Un nuovo coordinamento per la lotta alle frodi alimentari

 Gli oltre ottantamila controlli che hanno riguardato la filiera del settore agroalimentare nel corso del 2011 hanno prodotti risultati tangibili e importanti: in particolare, bisogna porre l’accento sul sequestro di merce per ben trentasei milioni di euro. Il contrasto a fenomeni simili è stato illustrato nel dettaglio a Roma dall’Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, insieme al Comando delle Politiche Agricole relativo ai Carabinieri, al Corpo Forestale dello Stato e alle varie Capitanerie di Porto. Secondo il Movimento Difesa del Cittadino si tratta di eventi importanti, ma anche di una conferma importante per quel che concerne la tutela dei consumatori.

Questi ultimi, secondo l’associazione, rischiano sempre di incorrere in frodi alimentari se non sono accompagnati da un riferimento unico che controlli e funzioni nel migliore dei modi. Secondo quanto affermato dal presidente dello stesso Mdc, Antonio Longo, l’attività operativa del 2011 è stata presentata per la prima volta in assoluto in maniera congiunta e questo non può che essere un elemento rilevante e incoraggiante per il futuro. In effetti, l’associazione aveva da tempo richiesto che la sicurezza alimentare potesse beneficiare di un maggiore coordinamento e ora è stata finalmente accontentata. La grande confusione che c’è nel nostro paese da questo punto di vista è ben rappresentata dalle troppe competenze divise tra ministeri e altri enti, ragione per la quale i consumatori non hanno mai compreso a fondo quale fosse il vero riferimento.

L’ipotesi più affascinante prevede l’istituzione di una apposita agenzia nazionale che si occupi in maniera costante del tema, accentrando su di sé qualsiasi tipo di attività. Un altro commento importante è giunto direttamente dalla Coldiretti: secondo quest’ultima, infatti, la lotta alla contraffazione alimentare può anche creare nuovi posti di lavoro, senza dimenticare il contributo fondamentale che verrebbe dato al nostro Made in Italy, fin troppo bistrattato.

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