Tassa sulle cedole nella Manovra 2026

All’interno della Manovra 2026 è possibile imbattersi anche nella tassa sulle cedole. Vediamo insieme di che cosa si tratta e come funziona.

Cosa è la tassa sulle cedole

È decisamente rilevante la modifica introdotta in merito alla tassazione delle cedole e dei dividendi percepiti dalle partecipazioni societarie. Soprattutto perché impone un onere fiscale maggiore su quelle partecipazioni considerate “minori”, cioè inferiori al 10% del capitale della società partecipata.

Fino a oggi, grazie al regime della cosiddetta “participation exemption”, le società azioniste che ricevevano dividendi da controllate godevano di un imponibile molto ridotto. Ovvero pari al 5% dell’importo ricevuto, con un’aliquota effettiva all’1,2%. La Manovra 20206 cambia radicalmente questo quadro.

Per le partecipazioni che non raggiungono la soglia del 10%, la riduzione agevolata non si applicherà più e l’imposta sarà la piena aliquota del 24%. Il testo della legge prevede che la nuova regola diventerà operativa dal primo gennaio 2026, salvo modifiche in sede parlamentare.

Dal punto di vista pratico, questo significa che una holding che deteneva oggi una partecipazione dell’8% in un’altra società e che prima poteva applicare l’esenzione parziale, da gennaio 2026 verrà inquadrata nel regime ordinario. L’importo netto percepito sarà quindi decisamente più basso rispetto a prima della riforma.

Lo Stato, dal canto suo, punta a incassare quasi un miliardo di euro l’anno grazie a questa modifica. Soldi da investire nella crescita.

Non riguarda tutti

Dobbiamo sottolineare che la modifica fa parte della manovra finanziaria ma non riguarda tutti gli investitori o tutte le categorie di reddito da capitale. Non sono coinvolti direttamente i piccoli risparmiatori o i fondi comuni d’investimento ma le società che detengono partecipazioni societarie con soglia inferiore al 10%.

La ratio che il legislatore mette alla base della scelta è quella di recuperare gettito e allo stesso tempo ridefinire il campo delle agevolazioni fiscali per le partecipazioni societarie. In questo ambito non vi sono stati cambiamenti per ben due decenni.

Ecco che dal punto di vista degli investitori e delle imprese diventa dunque rilevante valutare la quota di partecipazione detenuta, perché solo al di sopra della soglia del 10% resta il vecchio regime agevolato, mentre al di sotto si applicano le nuove regole più gravose.

Questa misura della Manovra 2026 rappresenta una stretta significativa sulla tassazione delle cedole e dei dividendi da partecipazioni societarie di minoranza. Ed è una novità che merita attenzione soprattutto da parte delle holding, dei family office e di chi investe in partecipazioni societarie sotto la soglia del 10%. Per chi invece detiene partecipazioni qualificate sopra tale soglia non cambia nulla.

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