Salari, crescono davvero?

I salari sono davvero cresciuti, come riportato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine dell’ultimo Consiglio dei Ministri?

I dati riguardanti i salari italiani

La festa del 1° maggio è senza dubbio uno dei momenti in cui questa domanda torna con maggiore forza. E, al netto dei dati che possono essere presentati e che non sempre vengono riportati integralmente dalle testate ciò che è certo è che, se si guarda al potere d’acquisto, la situazione appare tutt’altro che rosea.

I salari non aumentano. O, almeno, non lo fanno realmente, a meno che quando si parla di salari “reali”non si stia facendo riferimento a numeri non del tutto corretti o parziali. Soprattutto considerando che un istituto indipendente come l’OCSE, nel suo rapporto 2025, sottolinea come in Italia esista un problema cronico nelle retribuzioni.

Il nostro Paese è infatti sceso al 23° posto su 38 per i salari netti, con una media di 41.438 dollari l’anno. Un dato che, tra l’altro, va ridimensionato considerando l’altissimo cuneo fiscale e la perdita del potere d’acquisto, dovuta all’inflazione e ad altri fattori.

Va poi precisato che questo è il salario medio, quindi calcolato includendo sia chi percepisce stipendi molto alti, sia chi è sottopagato. L’OCSE, inoltre, evidenzia come l’Italia sia prima tra i Paesi sviluppati per aumento del cuneo fiscale sui lavoratori single. Alla luce di questi dati, è legittimo chiedersi in che modo i salari italiani siano cresciuti.

Domande importanti da porsi

Una domanda che nasce non solo dalla discrepanza con le rilevazioni internazionali, ma anche dall’esperienza quotidiana di molti italiani (single o con famiglia) che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.

Anche chi ha un contratto a tempo indeterminato spesso non ce la fa. In questi giorni, le cronache hanno riportato la storia emblematica di un lavoratore stabile con uno stipendio fisso di 1.200 euro al mese, che non riesce a far quadrare i conti pur non avendo spese extra o stravizi.

Di fronte a tutto questo, come dobbiamo considerare i salari italiani? Sono davvero cresciuti e sono sufficienti? O sono tra i più bassi d’Europa, mentre il costo dei beni primari è aumentato di oltre il 24% negli ultimi anni?

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente varato alcune misure straordinarie per sostenere i lavoratori, sia sul fronte dei salari, sia su quello della sicurezza sul lavoro. Tuttavia, il modo in cui queste misure sono state presentate non lascia presagire un cambiamento strutturale, almeno per ora. Sembra più un cerotto su una ferita profonda piuttosto che qualcosa di risolutivo

Vedremo nei prossimi mesi se la politica intenda davvero affrontare con serietà e visione le criticità profonde del mercato del lavoro italiano.

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