Vendere un anello dopo il divorzio: tre cose (almeno) da sapere

C’è chi lo restituisce ed è una scelta quasi obbligata quando si tratta di un gioiello di famiglia, chi lo conserva come ricordo dell’altra persona e dei momenti belli passati insieme, chi lo porta in gioielleria per farlo smontare e rimontare in una forma e con finiture nuove.

vendere un anello dopo il divorzio

Questa è una breve guida, invece, a come vendere un anello con diamanti dopo il divorzio: gli anelli di fidanzamento hanno in genere un valore non indifferente, infatti, ed è un peccato per questo che una volta che il matrimonio è finito restino dimenticati in un cassetto a invecchiare e perpetrare dolore e cattivi ricordi.

Cosa c’è da sapere e come fare per vendere un anello di fidanzamento dopo il divorzio

La prima cosa da sapere quando si stanno cercando informazioni su come vendere un anello di fidanzamento dopo il divorzio è che c’è oggi un mercato fiorente, nutrito da giovani coppie che nonostante le ristrettezze economiche non vogliono rinunciare a scambiarsi un simbolo d’amore ma anche da appassionati di gioielli vintage e da persone che hanno a cuore la sostenibilità e indirizzano per questo la propria scelta verso gioielli di seconda mano. Solitari, verette e anelli trilogy risultano così spesso in vetta alle classifiche dei gioielli usati più venduti online e nei negozi specializzati.

Passando a informazioni più pratiche, il primo step per vendere un anello di fidanzamento dopo il divorzio è farlo valutare. Ci si può rivolgere al proprio gioielliere di fiducia, al negozio di Compro Oro sotto casa, ai portali specializzati in gioielli di seconda mano o agli intermediari che si occupano di vendite di preziosi, a un gemmologo se ha incastonata una pietra preziosa di particolare valore o persino a una casa d’asta se si tratta di un gioiello d’epoca. Con ogni probabilità si riceveranno valutazioni ogni volta diverse: non solo perché i criteri di valutazione utilizzati possono essere – anche molto – differenti, ma soprattutto perché ciascuno di questi soggetti ha modelli di business diversi. Confrontare più valutazioni è, insomma, l’unico modo per trovare quella che più si avvicina alla reale quotazione di mercato e, quindi, il prezzo più conveniente a cui rivendere il proprio anello di fidanzamento dopo il divorzio.

C’è chi consiglia per essere sicuri di guadagnarne il più possibile di portare in gioielleria il vecchio anello di fidanzamento prima di metterlo in vendita in modo da farlo lucidare, far sistemare piccole imperfezioni come graffi e segni di usura o far rimontare le pietre mancanti. In che condizioni si trova il gioiello è, infatti, uno dei criteri sulla base dei quali viene espressa la valutazione.

Tra gli altri ci sono generalmente marca e data di produzione e nel caso di anelli di fidanzamento con diamanti caratura, colore, taglio e purezza della pietra. Anche la disponibilità di certificati e libretti che in origine accompagnavano il gioiello può incidere sulla sua valutazione, dal momento che chi cerca anelli di fidanzamento di seconda mano sta spesso attento a scegliere anelli con pietre certificate. Una volta certi del prezzo a cui lo si vuole vendere, comunque, non resta che scegliere il canale per farlo: ce ne sono di più sicuri di altri, com’è il caso degli intermediari per esempio, sia per quanto riguarda i pagamenti e sia per quanto riguarda logistica e spedizioni.

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