Quando si può riscattare un fondo pensione

Con un fondo pensione, è possibile garantirsi una vecchiaia più serena. Il Fondo pensione complementare ha lo scopo di integrare l’assegno pensionistico pubblico. Questo significa avere una rendita che si aggiunge alla pensione dell’INPS, grazie ai contributi versati nel corso della vita lavorativa.

Le pensioni pubbliche saranno sempre più ridotte, a causa dei mancati versamenti contributivi dovuti a rapporti di lavoro spesso precari – ed ecco perché è necessario avere una copertura aggiuntiva con la previdenza complementare.

La pensione complementare è una prestazione che viene erogata al raggiungimento dei requisiti pensionistici pubblici, con la quale viene applicata la tassazione agevolata. Ci sono però dei casi in cui il lavoratore ha bisogno di attingere al fondo pensione e riscattare totalmente o parzialmente la propria posizione.

Riscatto: come funziona

L’aderente può chiedere l’intero capitale accumulato in caso di invalidità, inoccupazione prolungata, perdita dei requisiti di partecipazione al fondo (dimissioni/licenziamento/diverso inquadramento). Inoltre, in caso di decesso dell’aderente, gli eredi o i beneficiari designati hanno diritto al riscatto totale della posizione pensionistica.

Vediamo i singoli casi e le singole motivazioni.

Invalidità permanente

In caso di invalidità permanente che comporti la riduzione delle capacità di lavoro a meno di un terzo, è sufficiente presentare al Fondo la documentazione idonea rilasciata dagli enti competenti che attesta la condizione di invalidità permanente e ottenere, così, la posizione individuale maturata.

Inoccupazione prolungata

Si ha diritto a richiedere il riscatto (parziale o totale) della propria posizione individuale nel caso in cui l’aderente cessi la propria attività lavorativa, in caso di inoccupazione prolungata oppure in seguito all’attivazione di procedure di mobilità o cassa integrazione guadagni. La richiesta va sempre accompagnata dalla presentazione di idonea documentazione che attesti la situazione specifica in cui ci si trova.

Perdita dei requisiti di partecipazione

La perdita dei requisiti si verifica, per esempio, quando e il lavoratore trova occupazione in un ambito lavorativo differente da quello di riferimento del fondo pensione di settore, oppure – se il lavoratore ha aderito a un fondo territoriale – quando si cambia luogo di vita e dunque di residenza.

 Decesso

Nel caso in cui l’iscritto al Fondo pensione venga a mancare prima di maturare il diritto alla pensione, la posizione individuale può essere liquidata, su richiesta, ai soggetti designati dall’aderente. In assenza di designazione da parte dell’aderente, la posizione individuale può essere liquidata, sempre su richiesta, agli eredi legittimi e/o agli eredi testamentari che abbiano accettato l’eredità secondo le previsioni di legge. In mancanza sia di soggetti designati che di eredi la posizione resta acquisita al fondo.

Tassazione del riscatto totale

Tutte le prestazioni erogate dal Fondo pensione sono soggette a tassazione.

In caso di riscatto, per invalidità permanente, decesso, ricorso a procedure di mobilità o cassa integrazione guadagni, inoccupazione prolungata le somme vengono assoggettate:

  1. a tassazione separata (in caso di cessazione per causa indipendente dalla volontà delle parti) o a tassazione ordinaria (in caso di cessazione per causa dipendente dalla volontà delle parti) per i montanti maturati sino al 2006;
  2. a ritenuta d’imposta del 15% (che viene ridotta dello 0,30% per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali) per i montanti maturati sino dal 2007 in poi.

Nel caso in cui il riscatto intervenga in seguito alla perdita dei requisiti di partecipazione al fondo la tassazione è pari al 23% per i montanti maturati sino al 2007 in poi, mentre rimane la medesima sopra descritta per i montanti ante 2007.

Come fare richiesta di riscatto totale

Compilando la specifica sezione on line del Fondo (area riservata) ed allegando la documentazione idonea ad attestare lo status specifico. Ad es. nel caso di riscatto totale per invalidità permanente, è necessario accludere la documentazione attestante lo stato di invalidità; nel caso di riscatto per inoccupazione prolungata è necessario fornire la documentazione che attesti lo stato di disoccupazione.

 Altre prestazioni: anticipazioni

Oltre al riscatto, l’aderente ha la possibilità di accedere alle somme accumulate anche tramite le anticipazioni previste per gravi motivi di salute, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa o per altri motivi.

L’aderente ha la possibilità di ottenere in qualsiasi momento le somme anticipatamente per comprovati motivi di salute nella misura massima del 75% della posizione accumulata, mentre per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa è possibile richiedere la medesima percentuale decorsi otto anni di iscrizione. L’aderente può inoltre richiedere un’anticipazione nel limite del 30% delle somme accumulate senza fornire alcuna giustificazione dopo 8 anni di iscrizione.

Le anticipazioni per spese sanitarie godono della medesima fiscalità agevolata dei riscatti per invalidità permanente per i montanti maturati dal 2007 in poi, mentre per i montanti maturati sino al 2006 sono soggette a tassazione separata.

Tutte le altre fattispecie di anticipazioni sono soggette a tassazione separata per i montanti maturati sino al 2006 e a ritenuta d’imposta del 23% per i montanti maturati dal 2007 in poi.

Conclusioni

Riscattare il fondo pensione dovrebbe essere l’ultima ratio, considerata sia l’aliquota con cui i riscatti vengono tassati, sia soprattutto la ragione per la quale è stato istituito: dotarsi di una rendita aggiuntiva rispetto all’assegno pensionistico.

Inoltre, mantenere le somme versate presso il Fondo pensione e alimentare con contributi periodici permette di costruire una rendita importante al momento del pensionamento e, allo stesso tempo, di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per gli aderenti. Le somme versate, infatti, vedono una deduzione importante, permettendo così di abbattere la pressione fiscale complessiva.

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