Bollette, Arera: rialzi anche con intervento Stato

Il caro bollette non sarà facile da arginare nonostante l’intervento già eseguito e l’ulteriore in previsione da parte dello Stato: è questo il messaggio che si evince dalle parole di Stefano Besseghini, presidente di Arera, Autorità che si occupa di regolare le reti dell’energia, esposte nel corso di un incontro presso Commissione Parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori.

Prezzi bollette cresciuti esponenzialmente

L’aumento dei prezzi dell’energia è un problema con il quale cittadini e imprese si sono trovati a dover combattere negli ultimi mesi, nonostante l’intervento del governo. E il presidente di Arera, nel corso dell’audizione davanti la Commissione non ha risparmiato nulla ai suoi ascoltatori, sottolineando come i prezzi delle bollette siano cresciuti e in maniera esorbitante. Ha infatti spiegato come si stia registrando, “nonostante gli interventi straordinari del Governo” un aumento dell’energia per le famiglie pari al 55% e della bolletta del gas pari al 41,6%. E per i prossimi mesi le previsioni, per quanto leggermente migliori per via della stagionalità, non saranno particolarmente apprezzabili, soprattutto nel caso in cui le pressioni geopolitiche (leggasi scontro Russia-Ucraina) dovessero peggiorare.

La primavera“, ha continuato Besseghini,  “sarà sicuramente un primo momento di attenuazione della pressione sui costi per un effetto stagionalità, ma lo scenario geopolitico internazionale avrà un impatto“: ragione per la quali chi di dovere dovrà osservare con attenzione le dinamiche di un mercato che, soprattutto quest’anno, si è rivelato “molto nervoso”.

Riforme strutturali e transizione green

Per quel che concerne la transizione green c’è chi si chiede se questo andamento dei prezzi potrebbe portare rallentamenti a questi percorsi e il presidente di Arera ha sottolineato come non pensa che possa accadere, evidenziando però come non sia possibile permettersi dei “rallentamenti amministrativi“.  Ne è un esempio la conversione in biometano dei rifiuti urbani organici dove la “resistenza sui territori alla realizzazione di questi impianti” rappresenterebbe proprio uno dei rallentamenti che bisognerebbe evitare.

E se nel corso dell’audizione Besseghini ha sottolineato che riprendere la ricerca sul nucleare in campo energetico potrebbe rivelarsi una carta vincente per il futuro, allo stesso modo ha spiegato che per ottenere un calo dei prezzi dell’energia è necessario rendere strutturali le misure che sono state prese in precedenza e non agire su interventi una tantum. Cosa bisognerebbe quindi mettere in atto? Il presidente di Arera ha spiegato:

La stabile destinazione del gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di Co2, la riduzione degli oneri generali di sistema, e poi poter impiegare strutturalmente fondi del Bilancio dello Stato, per finanziare gli oneri generali non strettamente afferenti al sistema sintetico.

Sarà facile a farsi quanto a dirsi?

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