“Rimosse cento tonnellate d’acqua”. Ma contro l’ilva piovono accuse per il fiume rosso

Dopo la foto di un bambino con la maschera antigas pubblicata dal governato di Puglia Michele Emiliano, ecco l’immagine di un fiume rosso molto simile ad un’altra già circolata nel 2013. Ci vuole poco a mettere in moto la macchina dell’indignazione sui social network contro l’Ilva di Taranto. Quel “torrente rosso sangue”, come è stato definito da alcuni utenti su Facebook e Twitter, si troverebbe proprio vicino alla più grande acciaieria d’Europa. Secondo la pagina Facebook “Briganti”, la causa sarebbe da individuare nei “minerali dell’Ilva che contaminano l’acqua”, acqua che poi sarebbe destinata a finire in mare. La prima fan page di facebook ad aver pubblicato la foto è stata “Solo a Taranto”, che ha anche assicurato che l’immagine sarebbe attuale e non del 2013. Alcune testate on-line hanno ripreso la notizia.
Secondo fonti vicine all’Ilva l’area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata in quantità straordinaria.
Una quantità straordinaria che in qualche modo ha reso più difficile il lavoro di monitoraggio e aspirazione, come spiegano le stesse fonti.
Già nel fine settimana, l’azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. Nella sola giornata di oggi ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
Tutta la città di Taranto è stata messa in ginocchio dalle forti precipitazioni, che hanno causato anche problemi logistici e di viabilità. C’è da capirlo, se l’Ilva non è riuscita ad aspirare tutta l’acqua in eccesso in tempi brevi.

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