Fca annuncia gli obiettivi di Ferrari

Fca ha confermato tutti gli obiettivi che si è prefissata a discapito del possibile impatto del Dieselgate sulle vendite di suv e pick-up. D’altro canto il dieselgate “rappresenta un problema che ormai è diventato un problema di tutti noi”, ha comunicato il numero uno di Fca, Sergio Marchionne, al termine della riunione dell’Acea al salone dell’auto di Ginevra.

E’ necessario, semmai, “cercare di spiegare in che maniera il diesel debba continuare a far parte del portafoglio e delle strutture che abbiamo”.

L’associazione dei costruttori europei, ha osservato Marchionne, “è stata disegnata per essere un punto di equilibrio, se poi in effetti lo è difficile da dire. Ci sono gli interessi nazionali e gli interessi del Dna dei marchi che fanno parte dell’associazione. Gli interessi della Mercedes non possono essere gli stessi della Fiat che fa la Panda”.

Quindi, ha proposto il ceo di Fiat-Chrysler, “cerchiamo di incrociare gli interessi e trovare un livello minimo di coesione, non è sempre facile”. Ci sono alcuni casi in cui deve essere importante “condividere perlomeno gli obiettivi più grossolani. Bisogna rendersi conto”, ha aggiunto, “che la posizione dell’industria automobilistica tedesca è molto più ampia di quella degli altri Paesi. Ci sono tre aziende là e anche la Opel e la Ford”.

All’indomani della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni auto in Italia e in Usa del gruppo a febbraio (+32,2% e +12%, rispettivamente), Marchionne si è detto contento ma mai soddisfatto. “Soddisfatto io? Mai. Io dopo 71 mesi di crescita in America non sono soddisfatto”, ha spiegato il top manager. “Voi non vi ricordate da dove siamo partiti, nel 2004 qua e nel 2009 in America”.

 

 

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