Mercato auto ancora in calo a febbraio

 Non accenna ad arrestarsi il tonfo del mercato auto internazionale e italiano. Per quanto concerne il nostro Paese, dopo il già grave calo delle immatricolazioni del mese di gennaio (- 17,25%), la situazione del comparto automotive avrebbe subito un ulteriore peggioramento a febbraio, con un passo indietro pari al 17,41 per cento. Un nuovo aggravio che ha indotto l’Aci a stimare una ripresa del settore solamente nel 2016.
In altri termini, contrariamente ad altri settori industriali e commerciali italiani, l’Aci non sembra essere convinta sulle possibilità di ripresa del mercato auto italiano nel breve termine, affermando che – presumibilmente – prima del 2016 non vi saranno buone notizie. Entro quell’anno, infatti, più di un italiano su due potrebbe decidere di non acquistare più un’auto (vedi anche Mercato auto europeo ai minimi dal 1990).

Stando alle rilevazioni effettuate dal ministero dei Trasporti, nel periodo gennaio-febbraio 2013, sono state immatricolate 222.406 autovetture, ovvero il 17,33 per cento in meno rispetto al corrispondente bimestre dell’anno scorso, durante il quale ne furono immatricolate 269.017.

Migliore è l’andamento del mercato dell’usato, che beneficia della crisi del nuovo. Nel periodo gennaio – febbraio sono infatti stati registrati 713.544 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una crescita di 3,57 punti percentuali rispetto a gennaio – febbraio 2012, quando ne furono registrati 688.978 (vedi anche Previsioni mercato auto).

Per quanto attiene il principale gruppo automotive italiano, Fiat, le vendite di febbraio sarebbero calate del 16,84 per cento rispetto allo stesos mese del 2012, con 30.874 auto vendute, e quota migliorata al 20,5 per cento contro il 20,3 per cento dello stesso periodo dello scorso anno. Ai vertici della classifica delle auto più vendute a febbraio la Panda, con il 45,9 per cento del segmento A e la Punto, con il 18,4 per cento di quota del segmento B. Bene anche le vendite della 500L, giunte a una quota del 36,5 per cento del proprio segmento.

Vedremo, nelle prossime settimane, in che modo si evolverà il mercato.

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